Legge sulla Concorrenza: cosa cambia per assicurazioni e pedaggi autostradali
Autostrade: nuovo modello tariffario e investimenti statali dal 2025
Oggi si prevede il via libera della Camera al Disegno di Legge sulla Concorrenza, con l’approvazione del Senato attesa entro fine anno, salvo sorprese. Questo provvedimento introduce importanti novità nel settore automobilistico, tra cui la portabilità della scatola nera per scopi assicurativi e una nuova regolamentazione per le concessioni autostradali.
Per limitare la crescita dei costi
Il costo medio delle polizze RC Auto continua a crescere, un problema che abbiamo discusso più volte. Il Governo sta lavorando a una riforma complessiva del settore assicurativo, ma nel frattempo, per promuovere la concorrenza, è stata introdotta la “portabilità” della scatola nera installata nelle auto. In particolare, è stato stabilito un meccanismo che consente agli utenti di richiedere, tramite la propria compagnia assicurativa, i dati registrati dalle scatole nere gestite dalle aziende che forniscono questi dispositivi elettronici. Inoltre, come spiegato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per favorire la mobilità degli assicurati e ridurre la fidelizzazione forzata, è vietato alle compagnie assicurative includere clausole contrattuali che impediscano o limitino il diritto degli assicurati di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici di monitoraggio (la cosiddetta scatola nera). Non saranno previste penali in caso di restituzione dopo la scadenza del contratto. La portabilità dei dati della scatola nera mira a incrementare la concorrenza nel settore assicurativo. Inoltre, è prevista l’istituzione di un sistema informativo, sotto la vigilanza dell’IVASS, per monitorare i rapporti assicurativi non obbligatori, con l’obiettivo di prevenire e contrastare comportamenti fraudolenti.
Autostrade sotto controllo
Un’altra novità significativa riguarda le autostrade. Come voluto dal ministro Salvini, una parte dei pedaggi non finirà più nelle casse dei grandi gruppi di concessionari, ma sarà destinata allo Stato. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha specificato che, per le concessioni che scadranno a partire dal 2025, sarà applicato un nuovo modello tariffario già sperimentato in quattro concessioni. Questo modello distingue la tariffa in tre componenti: la componente tariffaria e di gestione (a carico del concessionario), la componente tariffaria di costruzione (anch’essa a carico del concessionario) e la componente tariffaria per oneri integrativi (a carico dell’ente concedente, nota come extragettito), destinata a recuperare i finanziamenti pubblici concessi per la realizzazione delle infrastrutture a pedaggio. I proventi derivanti dall’extragettito saranno utilizzati per finanziare investimenti autostradali. Inoltre, il nuovo modello prevede che le future concessioni non supereranno generalmente i 15 anni. Per le concessioni esistenti, si manterranno le regole attuali e si prevederanno scadenze precise per la revisione del Piano Economico Finanziario (PEF).
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