Nautica – Motorionline.com https://www.motorionline.com Notizie Auto, Moto, Saloni, Eventi, Motorsport Wed, 27 Nov 2024 10:18:21 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.motorionline.com/wp-content/uploads/2020/11/cropped-motorionline-favico-32x32.png Nautica – Motorionline.com https://www.motorionline.com 32 32 Salpa Soleil 52: la prova del Maxi Rib dal Golfo della Napoule [VIDEO] https://www.motorionline.com/salpa-soleil-52-la-prova-del-maxi-rib-dal-golfo-della-napoule-video/ https://www.motorionline.com/salpa-soleil-52-la-prova-del-maxi-rib-dal-golfo-della-napoule-video/#respond Wed, 27 Nov 2024 10:14:16 +0000 https://www.motorionline.com/?p=961497

Li chiamiamo Maxi Rib perché sono grandi e hanno i tubolari, ma assomigliano sempre di più per finiture stile e, ovviamente, dimensioni agli yacht: questo è Salpa Soleil 52. Più di 15 metri di lunghezza e poco meno di 5 metri di larghezza: sono misure impressionanti per un battello pneumatico.

Le caratteristiche

Salpa Soleil 52

Il profilo ha una magnifica armonia. Osservate, il tubolare compie una doppia curvatura, partendo da poppa prima sale e poi si stende verso prua. La linea di coperta va in direzione opposta ma uguale: partendo da prua sale per raccordarsi con il parabrezza e poi con l’hard-top si stende verso poppa. Il ponte di coperta è walk around e si può percorrere tutto il perimetro avendo sempre a disposizione il corrimano, verniciato nero, in sintonia con le gallocce, con i fregi nelle mastre di poppa, le finestrature, il bottazzo, il marchio, il nome e ovviamente la sovrastruttura. L’attenzione per la sicurezza è manifestata da tanti accorgimenti, come i tientibene attorno al prendisole di prua modellato con evidenti appoggi a testa. Anche il prendisole di poppa è guarnito con un tientibene, che serve a non scivolare e ad aggrapparsi mentre si transita la poppa. Due lunghe plancette bagno sembrano abbracciare il fuoribordo e, per la massima fruibilità durante il bagno, entrambe sono dotate di scaletta.

La zona centrale della coperta è certamente la più interessante. L’hard-top è di carbonio e realizzato all’interno del cantiere, come tutta la costruzione. Si appoggia sulle mastre e così estende la sua copertura e lo fa con stile. Come stilosa è la disposizione delle luci LED nel cielino. In questa zona, al riparo dal sole, troviamo due mobili attrezzati come cucina con ogni sorta di elettrodomestici e organizzati in modo che ogni azione sia comoda. Sono sei i posti a sedere attorno al tavolo che, volendo, si può abbassare per realizzare un altro prendisole. Al centro del timone un display che rimane fermo anche quando giro la corona. Sono rappresentate delle icone che corrispondono a impianti attivabili con gli interruttori che sono qui, dietro le palette. E se non bastassero tutte le superfici relax viste finora, allunghiamo il prendisole di poppa. Sotto il materassino un vano storage e, ancora più in basso, una cabina con due letti e la toilette, da chiudere con una tenda microforata. Potrebbe sembrare meno comoda ma valutate la sua indipendenza dagli altri ambienti sotto coperta. Sui fianchi, alcuni vani tecnici o storage.

Salpa Soleil 52

Scendiamo negli interni e nel disimpegno troviamo un divano e parecchi mobili contenitori. Negli interni, lo stile è inconfondibile di guida design e le paratie sono alleggerite, cioè hanno un’anima superleggera. L’armatoriale è più elegante e lussuosa di quelle che si trovano su certi yacht, una perfezione estetica rara. Laccature impareggiabili, corpi luminosi nascosti che ingrandiscono l’ambiente, tessuti di qualità, lavori di falegnameria di alto livello. Nell’armatoriale, due armadi e uno a lo specchio. A poppa via del disimpegno un altro vano, all’ingresso una poltrona. Nella seconda cabina, due letti affiancati che possono essere uniti a formare un matrimoniale, ma soprattutto questo spazio centrale per alzarsi in piedi e cambiarsi. Il volume del bagno è sfruttato bene, con tanti stipetti e il box doccia è dotato di sedile.

La prova

Il Golfo della Napoule, nelle acque davanti a Cannes e a Mandelieu, è il teatro di prova di questo Salpa. Soleil 52 è equipaggiato, in questo caso, con tre motori Yamaha da 450 cavalli ciascuno, ma la potenza massima applicabile su questo scafo è di ben 1.800 cavalli. Onda corta, mossa da un vento fresco. L’altezza è intorno ai 50 centimetri. Onda breve. Già in assetto con la scia ben staccata dalla poppa, lo scafo in planata a 12 nodi. Motori a 2.700 giri minuto. Adesso sto accelerando perché, quando ho visto il disegno di questo scafo, ho immaginato che avesse delle prestazioni molto brillanti. Sembra disegnato come uno scafo monocarena da corsa. Beh, certo non può avere prestazioni da competizione, perché stiamo parlando di un’imbarcazione che fuori tutto è larga quasi 5 metri e il peso in assetto di navigazione, cioè con i liquidi e le persone imbarcate, può arrivare anche a 14 o più tonnellate. Quindi non corriamo, d’accordo, però lo hanno disegnato proprio come si fanno gli scafi più veloci.

Salpa Soleil 52

Lo ha firmato Adam Younger, è un progettista di fama internazionale. La prua è bella stretta, pendente. Poi ci sono i soliti pattini e due step. Ma quello che più mi interessa e mi piace, è il fatto che l’asse di chiglia è ascendente verso poppa, cioè sale, per opporre meno resistenza con lo scafo alla velocità. Sviluppare più prestazioni significa anche ridurre i consumi. Beh, un po’ difficile parlare di contenimento di consumi quando abbiamo queste potenze, ovvio. Venti nodi di crociera, il consumo è di 130 litri ora totale. Qui siamo più a largo, le onde sono salite, ma il comfort è totale, assoluto. Manovrabilità eccellente. Una risposta che è, sì, quella che mi attendevo, ma davvero perfetta. Non ho bisogno di controllare l’assetto, lo fa da solo, cambia la sua inclinazione impercettibilmente all’aumentare della velocità. Insomma, mantiene sempre lo stesso angolo di incidenza e questo non può che essere positivo.

Ventotto nodi, 200 litri ora. Questa è la velocità di crociera di un 52 piedi così sportivo. 32 nodi, 33, 34. Beh, se do un po’ di trim è logico, aumenta. Meraviglioso il controllo, la tenuta di rotta, la stabilità e tutto questo mi mette la voglia di mettere giù la manetta. Velocità massima con tanto, tanto trim, 45 nodi. Prima di cominciare il test, ho pensato che 1.800 cavalli massimi fossero troppi. Adesso posso dirvi che potete montarli e potete anche pilotarlo tranquillamente, alla massima velocità, con la massima potenza.

Salpa Soleil 52

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Quick MC2 Intercepta IN: prova del sistema di stabilizzazione dinamico [VIDEO] https://www.motorionline.com/quick-mc2-intercepta-in-prova-del-sistema-di-stabilizzazione-dinamico-video/ https://www.motorionline.com/quick-mc2-intercepta-in-prova-del-sistema-di-stabilizzazione-dinamico-video/#respond Mon, 18 Nov 2024 10:01:33 +0000 https://www.motorionline.com/?p=960300

Oggi parliamo di assetto dinamico delle barche. MC Quadro è il brand di Quick Group dedicato alla stabilizzazione delle imbarcazioni. A bordo di questa barca, Aquador 250 HT, sono installati gli Intercepta IN. Si tratta di lame applicate allo specchio di poppa che scendono verticalmente sotto le linee d’acqua dello scafo per correggere l’assetto. Intercepta IN è una serie attualmente composta da 5 modelli di diversa misura, per imbarcazioni che vanno dai 20 ai 130 piedi. Vengono prodotti in serie e hanno misure standard, a differenza dei modelli della serie X che sono progettati e realizzati per le più disparate esigenze e applicazioni.

C’è un aspetto a cui tengo molto. Questi prodotti sono ingegnerizzati e realizzati in Italia, esattamente a Ravenna, con molta attenzione per l’integrazione verticale e la filiera corta. Anche gli stampi sono stati sviluppati e prodotti in azienda e questo ha permesso di tenere sotto controllo tutta la catena di produzione. Ora, per chi non conoscesse Quick Group, è importante sapere che ha 5 siti di produzione in Italia e che è presente in oltre 110 paesi nel mondo.

Le caratteristiche

Quick MC2 Intercepta IN

Torniamo a Intercepta IN. Qui in plancia abbiamo il pannello di controllo per agire manualmente, ma in realtà potremmo sfruttare ancora meglio l’impianto in modo automatico, grazie a una centralina elettronica che elabora i dati della navigazione, di una piattaforma inerziale che considera tutte le oscillazioni, i movimenti dello scafo e di conseguenza interviene sugli interceptor per cambiare l’assetto della barca, per correggerlo. Ora al posto di questo pannello in realtà potremo vedere gli stessi dati e controllare gli Intercepta IN anche da un display multifunzione, ad esempio uno di quelli che abbiamo qui in plancia.

L’installazione è semplicissima, un po’ perché i connettori sono plug and play e poi perché non ci sono elementi in sentina. L’interceptor è applicato sullo specchio di poppa e tutto, anche l’attuatore, è integrato nel prodotto. È importante sapere che questi sistemi possono essere utilizzati su qualsiasi imbarcazione. Gli Intercepta IN hanno lunghezze variabili da 35 centimetri a un metro. Se ne possono montare fino a 6 e quindi si possono utilizzare anche su barche di 40 metri di lunghezza.

Funzionano con un’alimentazione che va da 10 a 30 volt, quindi non solo per soddisfare le esigenze di impianti diversi a 12 o a 24 volt, ma anche per correggere eventuali variazioni oltre i limiti delle tensioni di bordo, che purtroppo spesso possono verificarsi. L’escursione della lama oltre lo scafo è di 50 mm e questo permette quindi di correggere notevolmente l’assetto, di cambiare l’angolo di incidenza delle barche e anche di quelle che non navigano in modo ideale. La velocità con cui si muovono gli Intercepta IN è di 40 mm al secondo e quindi questo consente anche di controllare, almeno in buona parte, anche il rollio mentre si naviga ovviamente.

La prova

Quick MC2 Intercepta IN

A cosa servono gli interceptor in navigazione? In questo caso gli Intercepta IN. Per esempio, a migliorare la fase in cui si passa dal dislocamento alla planata, quando di solito la prua delle imbarcazioni tende molto ad alzarsi, invece così la teniamo bassa e riusciamo a vedere anche nelle immediate vicinanze della prua. Poi, quando acceleriamo, il sistema automaticamente diminuisce l’effetto degli interceptor, alzandoli.

Quando lo scafo è in navigazione, dovrebbe avere un angolo di incidenza di 4 gradi circa, o perlomeno tra i 3 e i 5 gradi per procedere nel miglior modo possibile. Ed è questo che stanno facendo gli Intercepta IN. Ma se accelero ancora, se supero le andature di crociera, beh, in questo caso, la spinta idrodinamica che sempre avviene alle velocità più elevate, con maggiore effetto sulla poppa, tende ad alzarla e a far abbassare la prua. E allora il sistema deve intervenire, diminuendo ancora l’effetto degli interceptor, come sta facendo in questo momento. Considerate che avere un assetto ideale significa ridurre il carico sui motori, quindi risparmiare carburante, affaticarli meno, ma significa anche andare più veloci.

Quick MC2 Intercepta IN

Poi, quando andate più veloci e l’effetto degli Intercepta IN è stato completamente eliminato, beh, tocca a voi agire sul trim del fuoribordo. Non male questo Aquador 250 HD. 30 nodi di velocità. Il sistema riesce a controllare anche la sbandata. Guardate, sto virando a dritta e la barca è perfettamente stabile, orizzontale, anche in senso laterale rispetto alla superficie. Questo accade perché sta lavorando solo un interceptor.

Ora, accade che certe barche hanno bisogno sempre di una correzione di assetto e il sistema può essere tarato con un certo offset e poi cambiare l’escursione delle lame partendo proprio da quella posizione. Il sistema è stato sviluppato anche attraverso l’intelligenza artificiale ed è in grado di apprendere alcuni comportamenti dell’imbarcazione per migliorarsi. Inoltre, gli Intercepta IN possono essere integrati con i sistemi Xenta, altro brand del gruppo Quick, e con i prodotti di stabilizzazione di MC Quadro, come le pinne Viator e lo stabilizzatore giroscopico Quick Gyro, tutti gestiti dal sistema Sea Centric, per una completa stabilizzazione della barca.

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Vintage Boat Show: le barche d’epoca a Milano AutoClassica 2024 [FOTO] https://www.motorionline.com/vintage-boat-show-le-barche-depoca-a-milano-autoclassica-2024-foto/ https://www.motorionline.com/vintage-boat-show-le-barche-depoca-a-milano-autoclassica-2024-foto/#respond Tue, 12 Nov 2024 09:10:06 +0000 https://www.motorionline.com/?p=959669 Il prossimo fine settimana si terrà Milano AutoClassica 2024 a Milano Rho Fiera e l’appuntamento non sarà solamente con le auto d’epoca, ma anche con le imbarcazioni storiche. Infatti, dopo il successo delle prime due edizioni, torna Vintage Boat Show, con un’esposizione ampliata nelle dimensioni e con nuovi modelli.

I modelli esposti

Saranno tante, dunque, le imbarcazioni esposte, molte delle più iconiche della nautica italiana. Come l’Aquarama “Victoria” e l’unico Riva Aquarama Lamborghini costruito espressamente dai Cantieri Riva per Ferruccio Lamborghini, spinto da due motori Lamborghini V12 di 60° da 4.000 cc di cilindrata e 350 CV ciascuno.

Oppure il Riva Tritone “Flamingo”, modello realizzato in 258 unità, il primo a montare 2 motori Chris Craft da 175 CV e il controllo dell’invertitore con manopole. Con una storia particolare, legato anche alla guerra civile in Mozambico, ritrovato a fine anni ’90 e con un restauro di ben 15 anni, per renderlo ora un Riva Tritone completamente revisionato ed unico al mondo.

Tra gli altri modelli presenti c’è anche un Riva Ariston risalente agli anni ’50, nel pieno della rinascita industriale post-bellica italiana, modello di cui si innamorò Anita Ekberg ordinandone uno personalizzato con tappezzeria zebrata. Oppure i Riva Rudy e Riva St.Tropez degli anni ’70. Non mancheranno nemmeno i racer da corsa ‘a tre punti’, le imbarcazioni nate per l’uso agonistico, che hanno rappresentato una vera rivoluzione nella tecnica della motonautica da competizione.

C’è anche la Microlino Spiaggina

A Vintage Boat Show 2024, c’è anche da segnalare la presenza di una versione della Microlino Spiaggina, così come della Marina di Loano – partner istituzionale del Vintage Boat Show – e dei bio carburanti Marline, in ottica di mobilità sostenibile. Infine, sarà possibile vedere dal vivo il lavoro dei tecnici di Esteticraft Italia, azienda leader nel detailing nautico, presente per la prima volta all’appuntamento milanese.

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Absolute Navetta 70: la prova del flying bridge italiano [VIDEO] https://www.motorionline.com/absolute-navetta-70-la-prova-del-flying-bridge-italiano-video/ https://www.motorionline.com/absolute-navetta-70-la-prova-del-flying-bridge-italiano-video/#respond Thu, 31 Oct 2024 14:33:35 +0000 https://www.motorionline.com/?p=958753

Un profilo dal perfetto equilibrio di forme. Un design esterno ricco di emozionanti scelte architettoniche. Un decor interno dal gusto marino, dal sapore fresco, moderno. Questa è Navetta 70 di Absolute. È un modello davvero interessante perché unisce l’enorme esperienza del cantiere, con uno spirito estetico innovativo per ammirarla fuori e dentro. Il cantiere ha definito il suo stile con una sola parola, ‘allure’, cioè fascino, carisma, attrazione.

Le caratteristiche

Il design che ha contraddistinto l’evoluzione della gamma di Absolute lo ritroviamo in questo ultimo esemplare, arricchito da altri elementi caratterizzanti. La tuga è completamente affacciata sul mare e ha una superficie vetrata molto estesa, al punto che il fly sembra sospeso. Nello scafo, spiccano per originalità delle forme e dimensioni le finestrature delle cabine. I parapetti svolgono la loro irrinunciabile funzione, ma con leggerezza, senza rappresentare un confine. Anzi, offrono uno sguardo ancora più ampio sul mare. Il flybridge si presenta rinnovato nello stile e nella funzione e lascia la possibilità di scegliere tra due diversi layout, entrambi molto interessanti. Uno con mobile cucina, angolo bar e tavolo per otto persone su un fianco. In alternativa, si possono avere mobili di servizio su entrambi i fianchi e il tavolo al centro, come questo, oppure per sei persone.

Verso prua, un salotto attorno alla poltrona riservata al comandante. La postazione di governo centrale con timone sulla verticale dell’asse di chiglia e plancia simmetrica è ottimale per la navigazione. Si può aggiungere un’altra poltrona e chiedere per entrambe la versione ammortizzata. Verso poppa un altro living, una zona conviviale composta dagli arredi freestanding firmati da Absolute. Tra questi un divano componibile, le poltroncine, un tavolino, i lettini prendi sole. Sull’hard-top si possono aggiungere pannelli fotovoltaici, per una potenza di picco massima di 2200 watt, ben integrati nella costruzione e soprattutto idonei per questo tipo di applicazione. In alternativa, viene proposto un hard-top con sezione centrale soft top apribile.

Absolute Navetta 70

L’area di prua offre un ampio prendisole con quattro schienali regolabili e, in parte, può essere utilizzato per formare un area living con due divani contrapposti e un tavolo di dimensioni e altezza variabili. Tutto può essere riparato dal sole con una tenda tesata tra pali di carbonio telescopici. Nei gavoni, c’è posto per otto parabordi personalizzati.La piattaforma di poppa è disponibile anche nella versione immergibile. Negli sportelli ai lati della poppa, gli allacci di banchina e dall’altra parte la doccia. La profondità, cioè la lunghezza del pozzetto e gli arredi freestanding fanno ipotizzare diverse situazioni. Il relax all’ombra del fly e della tenda estraibile. Una romantica cena con lo sguardo sul mare. Oppure la privacy della tenda verticale di poppa e volendo anche di tende laterali. O ancora un party con gli amici, considerando la possibilità di togliere gli arredi e la posizione ideale del mobile bar. Nel pozzetto, c’è anche la terza stazione di manovra e si può sbarcare dal fianco.

Ed ora preparatevi ad ammirare gli interni moderni, contemporanei, dal gusto marino e di design di Navetta 70. Cucina, penisola e tavolo sono stati progettati per la convivialità, anche mentre si preparano i piatti e si sorseggia un aperitivo. Qui è tutto molto comodo. Il tavolo si sposta per dare più spazio al corridoio di passaggio. L’architettura è magnifica, apparentemente semplice, in realtà molto ricercata. Lineare il disegno delle vetrate e del mobilio installato lungo i fianchi. Arrotondati, invece, tutti gli altri elementi che si trovano al centro, come la penisola della cucina, il tavolo da pranzo, il tavolino da caffè, persino la moquette e i cerchi luminosi nel celino. Stupendo il tavolo in gres con nuance verde acqua e crema. Sono comunque previste alcune varianti di arredo e di colori.

Absolute Navetta 70

Il salotto è per sei persone con due divani e una poltroncina. Di fronte, il mobile con tv integrata. Una sorta di paratia, formata da listelli verticali, separa la postazione di comando dal salotto senza impedire al comandante di volgere lo sguardo verso poppa. In plancia, sono installabili fino a quattro grandi display da 22 e 24 pollici. Stile, tecnica, funzione sono correlati tra loro e anche questo fa la differenza. L’assenza di gradini e spigoli, i celini alti e le finestrature grandi sono tutti elementi che rendono molto confortevole questa imbarcazione, mentre le porte scorrevoli permettono una migliore gestione degli spazi. Nel disimpegno verso le cabine, la cantinetta per i vini.

Chi conosce Absolute sa che questo cantiere desidera offrire all’armatore una suite molto comoda, rapidamente raggiungibile, ben separata dalle altre cabine, anche perché posta a un livello diverso. È a tutto baglio, con eccellente vista sul mare, tanto spazio per il guardaroba, in due armadi, nella cassettiera, nel mobile che serve anche da scrivania e vanity. Nella suite anche il bagno, volendo con top di marmo, volendo con bidet e sempre con una grande doccia. Però se mi invitate a bordo io scelgo questa. È la cabina VIP, ma è una seconda armatoriale. La trovo magnifica, luminosa, con un armadio capiente, la scrivania che incorpora il vanity. E il bagno è diviso in tre zone. Lavabo con specchio scorrevole, vano doccia e toilette separati. Agli ospiti sono dedicate due cabine. Una con letti doppi scorrevoli con un comando elettrico. Si uniscono per formare un matrimoniale. E una con due cuccette fisse. Queste due cabine condividono il terzo bagno. Ma non è finita. Con accesso indipendente da poppa c’è la quinta cabina, progettata per l’equipaggio, con due cuccette, il bagno e un angolo cucina oppure lavanderia.

La prova

Absolute Navetta 70

Navetta 70 di Absolute è dotata di due impianti di propulsione IPS 1350 firmati Volvo Penta, vale a dire due pod drive ciascuno abbinato a un motore D13, un diesel della potenza di 1.000 cavalli. È una postazione di pilotaggio fantastica. Primo per la visuale, secondo per le attrezzature che ho davanti, per questi grandi display 1 da 24 pollici, 3 da 22 sui quali posso riportare qualsiasi dato di navigazione, di controllo dell’imbarcazione e dei motori. Quattro bocchette di regolazione dell’aria condizionata. Sì, perché in fondo essere al comando di un’unità da diporto, di una quasi nave da diporto, in maniera così confortevole e piacevole significa anche essere più sicuri. Il limite di planata è di 13 nodi. Una visuale totale che va da questo fianco all’altro e prosegue anche verso poppa. Ora, questi motori diesel hanno una coppia sui valori massimi che va da 1.000 a 2.100 giri/minuto. Praticamente non dobbiamo tenere conto del nostro regime, siamo sempre in coppia alta, quasi massima.

Il range di crociera potrebbe partire da qui, 16 nodi. Il consumo è intorno ai 12 litri per miglio e i motori sono a 1.800 giri/minuto. Proprio circa da questo regime, esattamente 1.750 fino a 2.030 giri/minuto, abbiamo anche la coppia massima, quindi questo è proprio il range nel quale dovremmo stare per ottenere il migliore rendimento. Mi sono portato proprio a 2.030, 2.050 giri, la velocità è di 19 nodi, il consumo è salito pochissimo, 12,8 litri per miglio. Ma non è questa la massima andatura di crociera. Nel frattempo, voglio farvi notare la silenziosità che abbiamo a bordo di questa Navetta 70, frutto sicuramente dell’impianto di propulsione ma anche della costruzione di questa imbarcazione realizzata con criteri che sono il risultato di un’esperienza lunghissima da parte del cantiere. L’unità è dotata di interceptor che regolano automaticamente l’angolo di incidenza dello scafo, cioè l’assetto longitudinale, e la taratura direi che è perfetta, perché vedo l’orizzonte sempre nella stessa posizione.

Absolute Navetta 70

Adesso che sto aumentando la velocità l’angolo è salito forse di un grado, ma è giusto che sia così perché quando vuoi andare veloce devi avere la prua un po’ più alta, anche su uno yacht di questa dimensione. Massimo regime di crociera, 2.300 giri minuto, siamo oltre i 24 nodi. Consumo 13,7 litri per miglio. Questo significa che se vogliamo percorrere anche una lunga distanza rapidamente, in realtà l’autonomia non cambia molto fra 16 e 24 nodi di velocità. E adesso però la proviamo anche alla massima velocità e anzi in virata. Anche per verificare come il sistema che controlla l’assetto dell’imbarcazione sia in grado anche di bilanciare, di compensare, la sbandata. Guardate, l’angolo con cui lo scafo si inclina lateralmente è veramente minimo. Un paio di gradi al massimo e sono alla massima velocità. Ma per darvi il dato relativo proprio alla migliore prestazione, mi rimetto in rotta: regime 2.450 giri/minuto, 27,2/27,4 nodi, questo è il miglior risultato che oggi abbiamo provato a bordo di Navetta 70 di Absolute con il 100% del carburante, con parecchia acqua e quattro persone a bordo.

Ora si potrebbe pensare che sia facile far navigare bene un’imbarcazione così grande, più di 21 metri di lunghezza, con un dislocamento che va dalle 50 tonnellate circa a secco, alle 56 tonnellate a pieno carico, ma in realtà non è così semplice. Quando si ottiene un risultato come questo, di assetto corretto, di alto rendimento, di comfort assoluto, anche al timone, non si può che rimanere soddisfatti.

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Absolute Navetta 53: ecco il nuovo 16 metri italiano [VIDEO] https://www.motorionline.com/absolute-navetta-53-ecco-il-nuovo-16-metri-italiano-video/ https://www.motorionline.com/absolute-navetta-53-ecco-il-nuovo-16-metri-italiano-video/#respond Mon, 21 Oct 2024 12:07:32 +0000 https://www.motorionline.com/?p=957233

Le dimensioni contano e come, ma non solo quelle reali, anche quelle percepite ed è per questo che voglio invitarvi a salire a bordo con me su questo 16 metri, che vi offre molto di più di quello che vi aspettate. Navetta 53 di Absolute.

Le caratteristiche

Absolute Navetta 53

La fondamentale funzione dello scafo di fendere bene le onde e di superarle ha trovato efficacia e stile nel dritto verticale e nello spigolo molto pronunciato del mascone. Le grandi superfici vetrate che vediamo dall’esterno, dall’interno ci fanno ammirare meglio il panorama, anche grazie alla falchetta ribassata, che si apre anche in corrispondenza del pozzetto. È uno yacht con tanta superficie esterna anche perché il flybridge è molto grande. L’hard-top monta pannelli fotovoltaici che generano una potenza di picco di 1350 watt, oppure può avere un soft top centrale apribile. Verso poppa una tenda estendibile.

Mi piace questa postazione di guida centrale in mezzo al salotto, dove posso condividere la navigazione insieme a tanti amici. Ancora simmetria, da un lato il modulo cucina con frigo, ice maker e grill, dall’altro inizia un divano con sei posti a sedere, attorno a un bel tavolo di tek. Verso poppa lo spazio per gli arrivi free-standing firmati Absolute. Anche questo pozzetto può essere arredato con mobili componibili. Potete avere quattro o sei poltrone, questo magnifico tavolo di tek, o un altro in materiale sintetico, sempre estendibile e regolabile in altezza. Piacevole la vista aperta verso poppa, ma se volete potete avere anche la privacy di una tenda verticale microforata.

Absolute Navetta 53

Dalla plancia di poppa si accede alla cabina per il marinaio e poi alla sala macchine. E qui la terza stazione di comando, quella per le manovre. A prua le manovre per ricello e bitte sono confinate in un’area, non c’è pericolo di inciampare e poi resta più spazio per la zona prendisole, che non è solo solarium. Anche su un 53 piedi, Absolute è riuscita a realizzare un’area living a prua con due divani e un tavolo, che si regola in dimensioni e altezza. Uno yacht deve essere bellissimo ma è anche fondamentale che abbia le caratteristiche ideali per la vacanza, quindi che sia pratico come questa cucina, che serve contemporaneamente l’aria interna oppure quella esterna nel pozzetto e che è organizzata in maniera impeccabile. Ferma pentole per la sicurezza sui fornelli, due botole per la raccolta differenziata, nessuno spigolo, tutto arrotondato per muoverci in sicurezza. E poi questa splendida zona pranzo che si affaccia sul mare e in un ambiente condizionato, attraverso bocchette che sono invisibili e che distribuiscono l’aria fresca in maniera diffusa, piacevole. Non manca un altro piacere, la cantinetta per i vini.

Sotto coperta

Absolute Navetta 53

Absolute conquista i suoi clienti con la bellezza, la spaziosità e l’eleganza dei suoi ambienti interni, ma conquista anche noi tecnici con impianti così ben realizzati, così chiari e facilmente accessibili. Scesi sotto coperta, guardiamo le cabine, cominciando dalla armatoriale. Una suite ampia, alta, con due lunghe finestrature, due file di cassettiere su ciascuno dei lati e poi uno scrittoio, che serve anche da vanity e che ha una luce appropriata. Guardate lo studio di questo mobilio con un cassetto che sfrutta la differenza di quota dei due mobili. Nel bagno, doppio oblò e porta di cristallo per la doccia. La cabina VIP è nel vertice, una notevole altezza interna e grandi finestrature. Il bagno è en suite. La terza cabina ha due letti singoli.

I motori

Absolute Navetta 53

Absolute ha scelto già da molto tempo due partners fondamentali per la sicurezza della navigazione: Volvo Penta con i suoi propulsori, joystick di manovra e sistemi di stabilizzazione di assetto longitudinale e laterale e poi Garmin per il controllo della navigazione, dei motori e di tutta l’imbarcazione. Due impianti di propulsione IPS 650 di Volvo Penta, motori diesel a sei cilindri da 480 cavalli ciascuno, la spingono a un’andatura di crociera di circa 20 nodi e a una velocità massima fino a 24 nodi.

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Lancia Aprea 52: la prova dello yacht a motore da Sorrento [VIDEO] https://www.motorionline.com/lancia-aprea-52-la-prova-dello-yacht-a-motore-da-sorrento-video/ https://www.motorionline.com/lancia-aprea-52-la-prova-dello-yacht-a-motore-da-sorrento-video/#respond Fri, 04 Oct 2024 13:06:25 +0000 https://www.motorionline.com/?p=954938

Una lancia così non si era mai vista: Lancia Aprea 52. Molti di voi probabilmente conoscono i gozzi sorrentini, ma nella metà degli anni ’50 del secolo scorso erano di gran moda, nel golfo di Napoli, le lance sorrentine, che trasportavano le star dello spettacolo all’isola di Capri. Le lance sono più snelle, più filanti e quindi più veloci. Lancia Aprea è il nuovo modello di 52 piedi costruito dai cantieri Aprea di Sorrento. Uno yacht che non ti aspetti e che ti incanta.

Lo ha disegnato la Victory Design di Brunello a Campora, naturalmente di concerto con il cantiere. C’è questa splendida versione con motori diesel entrobordo e propulsione in linea d’asse o con pod-drive. E poi, c’è la sorprendente versione con tre o quattro fuoribordo da 600 cavalli, i Mercury V12, che la fanno volare sull’acqua.È chiaramente richiesta dal mercato statunitense. Lancia Aprea, infatti, ha trovato i suoi primi armatori in vari paesi all’estero. Insomma, pare che piaccia ovunque.

Le caratteristiche

Lancia Aprea 52

Chi ama la tradizione sicuramente si godrà questa magnifica poppa. La bellezza attrae, ma per navigare bene occorrono l’esperienza e la conoscenza, che sono proprie di chi costruisce le barche in modo consapevole. Pensate che la prima attività di questo cantiere risale al 1890. La prua è stata interpretata in modo nuovo e, al tradizionale prendisole, si sono aggiunti divani comodi, anche per stendersi al sole. Mi piace percepire, anche da bordo, la forma dello scafo, una V ad ala di gabbiano, per lanciare via gli spruzzi d’acqua. Trovo di forte impatto l’hard-top molto moderno in rapporto allo stile new classic della coperta. Ampia la scelta dei colori per lo scafo e per la linea di galleggiamento.

Un deflettore, che toglie via il vento dalla postazione di pilotaggio. Quattro poltrone indipendenti, anatomiche e sportive, ci fanno immaginare il piacere di una corsa sull’acqua, magari con 2400 cavalli fuoribordo. Il tavolo del pozzetto è lavorato con intarsi di grande pregio. La cucina ha il sapore del mare, con queste doghe bianche a lisca di pesce e con il top di tech. Elegante è lo stile del prendisole di poppa e attorno accessori utili. Tutto il capo di banda è rivestito di tek, un dettaglio che ci riporta alla storia di queste imbarcazioni. In corrispondenza dei parabordi o delle bitte di ormeggio, c’è la protezione d’acciaio per non sciupare la coperta. È tutta comoda perché è molto larga.

Lancia Aprea 52

Sotto coperta tre cabine e due bagni, in altre versioni due cabine, magari con una dinette prua convertibile in cuccetta matrimoniale, oppure con un quadrato anche con cucina. E poi, un vano storage molto grande, che potrebbe addirittura diventare un’altra cabina, mentre quella per il marinaio è a poppa. L’armatoriale ha una notevole altezza interna, due armadi e portaoggetti lungo i fianchi. Gli interni hanno uno stile sobrio, leggero, non databile e non connotabile. Pochi delicati contorni di colore interrompono l’armonia di tinte chiare e rilassanti, scelte per tutti i complementi d’arredo. A poppa, su quest’esemplare, una cabina doppia. Le paratie sono rivestite da un lambrì di legno di rovere e pannelli di tessuto, ordito a lisca di pesce di Loro Piana Interiors. Il mobilio è curato anche nel bagno.

La prova

Lancia Aprea 52

Questo esemplare di Lancia Aprea 52 è motorizzato con due sistemi di propulsione Volvo Penta IPS 800, significa due pod-drive IPS e due motori D8 da 625 cavalli ciascuno. Per un lungo trasferimento, anche per godersi la navigazione lenta, ammirare il paesaggio navigando dolcemente, consiglio questa andatura. Sette nodi, appena 1,7 litri per ogni miglio. Pensate quanto lontano potete andare a questa velocità. Adesso però la portiamo in planata. Davanti a me un grande schermo, ma ci potrebbero stare anche due grandi display. Tra i vantaggi di questo tipo di propulsione, il comando joystick per la massima facilità di manovra. A 12 nodi siamo in planata e, a questa velocità, il consumo è di 5,5 litri per miglio. Vediamo cosa succede aumentando la velocità con questo sistema di propulsione, che ogni tanto vale la pena di ricordarlo, si basa su eliche traenti, cioè rivolte verso prua. che si avvitano in un flusso d’acqua pulito, ma soprattutto parallelamente alla superficie. Ed è questo che fa aumentare la loro efficienza. Ed efficienza significa andatura più alta, ma anche consumi più bassi, a parità di velocità. A 15 nodi siamo a 6 litri per miglio. Ricordiamoci questo dato.

Adesso accelero. Intanto, vi dico che da Sorrento mi sto dirigendo verso l’Isola di Capri, un classico della navigazione del Golfo di Napoli. Il sistema di correzione automatico dell’assetto, cioè il movimento degli interceptor in relazione alla velocità, è serrato in maniera perfetta. Man mano che accelerano si sollevano per opporre meno resistenza e tengono lo scafo sempre perfettamente inclinato, con un angolo di circa 5 gradi sulla superficie. Carico sui motori solo 64% a 2240 giri, significa che non stiamo impegnando molto questi diesel, anche se stiamo andando contro il vento e contro il mare. La velocità è di 20 nodi ed il consumo ancora 6 litri per miglio. Cioè, se avessimo il serbatoio di carburante pieno, 2.500 litri, potremmo percorrere fino a 400 miglia e avremo ancora 100 litri di carburante di riserva.

Lancia Aprea 52

Spero che le immagini rendano giustizia alle caratteristiche di questo scafo. Qui le onde sono alte, ma non si avverte alcun impatto. Anzi, accelero ancora. Adesso lasciamo per un attimo perdere i consumi e ci concentriamo sulle prestazioni. 2500 giri, 25 nodi. Proviamolo in virata. Facciamo un’accostata, in modo da prendere le onde sul fianco. Una tenuta di rotta esemplare. D’accordo, è una barca lunga, più di 15 metri, ma è soprattutto la V profonda che le permette di tenere in questa maniera la rotta, che ho impostato. Una vera prova sul mare mosso. Giù la manetta! E adesso fatemi togliere anche gli interceptor: velocità massima 32 nodi e mezzo. Lancia Aprea 52 è il primo esemplare di una serie di modelli già disegnati che progressivamente verranno costruiti e che dovrebbero andare da 32 a 72 piedi. Se avranno la stessa linea, se avranno le stesse belle proporzioni e la stessa qualità di finitura di questo modello, saranno certamente da considerare.

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Salone Nautico di Genova 2024: tutte le principali novità [VIDEO] https://www.motorionline.com/salone-nautico-di-genova-2024-tutte-le-principali-novita-video/ https://www.motorionline.com/salone-nautico-di-genova-2024-tutte-le-principali-novita-video/#respond Thu, 26 Sep 2024 15:01:45 +0000 https://www.motorionline.com/?p=953705

La 64a edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova si apre sull’onda di dati eccellenti, relativi alla passata stagione ma appena pubblicati. Aumento della produzione italiana di super yacht del 21%, crescita del fatturato globale della nautica italiana a doppia cifra e, in questo modo, il settore nautico si conferma quarto pilastro del Made in Italy dopo moda, alimentare e arredamento. Per quanto riguarda il salone, sono cresciuti gli espositori: più di 1.000 le barche, più di 1.000 modelli e gli spazi espositivi 5.000 mq in più rispetto alla passata edizione, grazie al riassetto del waterfront genovese. Vediamo alcune delle novità qui esposte: cominciando dagli yacht più grandi per terminare con i motori fuoribordo.

La regina del salone: 50 Steel

Salone Nautico di Genova 2024

La regina del salone, anche se per un solo giorno, è la 50 Steel di San Lorenzo. Un super yacht di 50 m di lunghezza, di acciaio, cinque ponti, 499 tonnellate. Questo è un nuovo concept, perché San Lorenzo riesce sempre a ridefinire i concetti di stile, design e abitabilità dei suoi yacht e super yacht. San Lorenzo, negli ultimi anni, ha scalato la classifica dei più importanti costruttori di grandi yacht e oggi è al secondo posto nel mondo per quantità e grandezza dei modelli in costruzione. Da oltre 60 anni costruisce yacht, disegnati e allestiti in base alle richieste dell’armatore.

Negli interni, firmati da Piero Lissoni, si coglie immediatamente la qualità dei materiali e del lavoro artigianale. Un impianto trasforma il metanolo verde in idrogeno e quindi in energia elettrica, per alimentare tutti i servizi dell’hotelerie di bordo senza emissioni di CO2. Ha due piscine e appena cinque cabine, per 10 persone. Abbattendo le fiancate, si ottiene una spiaggia privata di 150 metri quadrati.

Le altre novità

Infinito 80 è il nuovo 24 metri di Ferretti Yacht. Qui abbiamo un’interpretazione completamente diversa del ponte prodiero: una terrazza coperta ma aperta, configurabile con una lounge o con un bar, volendo aperti verso il salone centrale, perché la vetrata scorre. Valutate questo yacht partendo dal suo scafo, dislocante veloce, cioè fatto per lunghe navigazioni, lunghi soggiorni a bordo. Non a caso, è più largo di simili yacht di pari lunghezza per offrirci tanto spazio. Per esempio, il ponte principale offre una grandissima superficie open space, da organizzare scegliendo tra i layout e gli arredi proposti dal cantiere.

Ridurre il dislocamento facendo largo uso della fibra di carbonio, disegnare carene più efficaci e utilizzare impianti di propulsione molto efficienti. Sono tutte azioni che servono per ridurre l’impatto ambientale degli yacht. Questo è Azimut Seadeck 7, appartiene alla serie ibrida del primo costruttore mondiale di super yacht: il gruppo Azimut Benetti. È lunga 21,70 cm e ha due motori da 1.000 cavalli, con cui raggiunge i 32 nodi. Interni aperti, pozzetto diverso dagli altri per essere ancora più a contatto con il mare. Per rilassarsi, abbattendo le murate laterali. Sottocoperta, otto posti letto in quattro cabine per i passeggeri e due cuccette per l’equipaggio e ha anche il fly.

Salone Nautico di Genova 2024

Pershing è un’icona del lusso sportivo e questo è il nuovo 24 metri GTX80, aggressivo e filante nella vista da prua, grande e comodo negli interni, grazie ai vantaggi dell’architettura semi white body, cioè con parte della tuga che sfrutta tutta la larghezza.Il beach club ha un’estensione da super yacht, arredamento in stile americano con banco bar attorno alla cucina. Sottocoperta quattro cabine, oppure tre cabine e un salotto. Spinto da tre sistemi di propulsione IPS 1350 di Volvo Penta, ha un’andatura di crociera intorno ai 28 nodi e tocca ai 34 nodi di velocità massima.

È l’ultimissima novità di Sunseeker, il Predator 55. Poco più di 17 metri, l’ennesimo modello della celebre serie sportiva del cantiere inglese. Si presenta con un look esterno aggressivo e soluzioni molto interessanti, come la possibilità di unire interno ed esterno, raccogliendo la finestratura di poppa su un lato a scelta. L’hard-top ha un grandissimo tetto apribile di carbonio e la TV, integrata nel mobile cucina, è visibile anche dall’esterno. Lungo i fianchi i tientibene sono invisibili. Sotto coperta diverse soluzioni per scegliere il layout preferito e, in ogni caso, comodità ed eleganza assolute.

Questa è l’ammiraglia di Pardo Yacht GT75, quasi 23 metri di lunghezza. Prua rovescia, con spigolo molto profondo nei masconi, per unire stile e qualità nautiche dello scafo. Tuga con parabrezza rovesciato, anche in questo caso, per ragioni di stile e funzionalità. Coperta walk around sicura da percorrere, splendido pozzetto che si apre sul mare. Tanti diversi layout sotto coperta per fornire all’armatore la possibilità di scegliere, passando da quattro a due cabine, per raggiungere lounge e cucina sul ponte inferiore.

Dal cantiere italiano Cranky, 62 un grande fly. Tecnologico il t-top di carbonio, con apertura centrale a lamelle e tenda estendibile verso poppa. Pozzetto configurabile in due modi, come area pranzo oppure come salottino, con coffee table. Arredi a scelta tra due diversi stili proposti dal cantiere. La cabina armatoriale è a centro scafo, belli e originali gli scendiletto di tek. Il bagno dispone di doppio lavabo e di tutti i servizi, poi ci sono altre due cabine.

Salone Nautico di Genova 2024

Princess S65 arriva dall’Inghilterra. Lungo circa 20 metri, ha una linea sportiva, ma ha anche il fly. Tanto spazio all’aperto, con aree molto ampie a prua e ancor di più a poppa. Dove troviamo modulo bar, divano ad angolo, zona pranzo e prendisole. Tutto connesso con gli interni, che hanno uno stile internazionale e una doppia scelta per l’allestimento del salone. Sottocoperta quattro cabine, con l’armatoriale a centro scafo, grandissima e ben separata dalla sala macchine, grazie al bagno posto a poppa. Va molto veloce: 37 nodi con due motori da 1400 cavalli ciascuno.

Cosa possiamo trovare su un 16 metri? Vediamo cosa offre l’ultima novità di Absolute: Navetta 53. A poppa, la terrazza aperta sul mare, sul fly un living intorno alla postazione di pilotaggio e, in aggiunta, l’area dining. L’hard-top con pannelli fotovoltaici. Dal salone, con divani di tessuto di pelle, si gode una vista aperta. Sottocoperta una suite da grande yacht, poi una matrimoniale e una doppia. Absolute è uno dei cantieri italiani con maggiore successo all’estero. Le navette sono barche destinate a lunghe navigazioni e, perché no, anche a lunghi soggiorni, come una villa sul mare.

Fim (Fabbrica Italiana Motoscafi) è un cantiere di recente fondazione, che ha avuto una fulminea ascesa, e questa è la nuova ammiraglia FIM 500 Regina. Linea filante con hard top di carbonio infuso sottovuoto, utilizzando in parte anche carbonio riciclato, e dotato di una grande apertura centrale. Sono tanti gli elementi in movimento, che trasformano le zone, le murate di poppa si dispiegano sull’acqua, per darci più spazio. Nel mobile cucina, c’è il televisore estraibile. Una nota di sostenibilità: le tappezzerie sono riciclabili al 100%. Nelle due cabine, eleganza e ariosità per stare bene anche sottocoperta. Questo cantiere è maestro nella trasformabilità degli arredi.

I gommoni

Salone Nautico di Genova 2024

Il cantiere Salpa ha creato, in pochissimi anni, una grandissima gamma di gommoni e questo è il più grande: Salpa Soleil 52. È lungo più di 15 metri e largo poco meno di 5. Può montare fino a tre fuoribordo da 600 cavalli, per una potenza complessiva di 1800 cavalli, ma possiamo ancora chiamarlo Maxi-Rib super gommone? Sì, perché i tubolari, con la loro spinta, sarebbero in grado di tenere a galla questo mezzo anche completamente allagato. Una ragione in più per scegliere i gommoni. Anche grandi.

Saxor è un cantiere finlandese, che sta però riscuotendo molto successo anche nel Mediterraneo, perché le sue imbarcazioni in realtà sono adatte a tutti i climi. Questa è l’ultima novità: il 340 GTWA, che presenta una tuga aperta o chiusa, secondo le diverse opzioni, e le murate abbattibili che ampliano la superficie di coperta. Altri temi tipici, anche di altri modelli della gamma, sono la cabina indipendente a poppa, oltre a quella tradizionale a prua.

È il sogno di molti un gommone di 10 metri, con tutto quello che serve per trascorrere una giornata a bordo, o magari anche una crociera di più giornate. Perché 10 metri? Perché non serve immatricolarlo. Questo è Cayman 33.0 Executive di Ranieri International. Una smisurata area prendisole a prua, e in più, un divanetto, un pozzetto ampio e le sedute a scomparsa. Un t-top con una struttura molto solida, utile anche per aggrapparsi. Una cabina, ma con due cuccette. Velocità 50 nodi, con due motori fuoribordo da 300 cavalli.

I walk around

I-Boat #404. Un 12 metri walk around come tanti, ma completamente diverso dai tanti. Osservatelo bene nei dettagli: originali panche di seduta esteticamente leggere, poltrone di pilotaggio con schienali stilizzati, e poi, a poppa le ali che si aprono sull’acqua e la plancia ad altezza variabile, che circonda i fuoribordo. Gli interni di questo esemplare hanno disegni e colori del corallo. Disponibile con due fuoribordo oppure con due diesel in linea d’asse.

Il walk around è ancora la barca del momento. Questo, però, ha delle caratteristiche molto particolari: una plancia attorno ai fuoribordo che si immerge e poi un prendisole sopra i fuoribordo per sfruttare uno spazio inutilizzato. Eco 35 America è il primo modello di un nuovo cantiere. In 11 metri di lunghezza, troviamo un altro prendisole a prua e, sotto il t-top, il modulo attrezzato come cucina. Sotto coperta quattro posti letto, in un open space con due cuccette, e il bagno.

I fuoribordo

Salone Nautico di Genova 2024

Suzuki si veste di nuovo. Alla tecnologia, qualità e affidabilità dei suoi fuoribordo, aggiunge la possibilità di scegliere tra tre livree: la super Cool White, la Nebula Black che già conosciamo e adesso anche Matte Black, questo nero opaco. Perché, lo sappiamo, ormai il fuoribordo è sempre più parte integrante della livrea delle imbarcazioni.

Yamaha presenta il primo fuoribordo al mondo alimentato a idrogeno. È un prototipo, ma quest’estate ha già navigato e, secondo il costruttore,
i risultati sono eccellenti. Obiettivo ambizioso di Yamaha è di rendere i propri processi produttivi a zero emissioni di carbonio entro il 2035 e sviluppare una gamma di prodotti a zero impatto ambientale entro il 2050.

Selva arricchisce la propria gamma di motori fuori bordo con il modello White Whale 300 XSR. È un sei cilindri a V, con 24 valvole e doppio albero a camme in testa. È il top di gamma. Il blocco cilindri da 4169 cm è realizzato con un processo di fusione al plasma per ottenere resistenza e leggerezza, solo 260 kg di peso per la versione base.

Mercury Racing, la Factory Racing di Mercury Marine, presenta due fuoribordo nuovi fatti per la velocità: il 200R e il 150R, entrambi basati sulla piattaforma del V6 da 3,4 litri. Sono leggeri e quindi esprimono al meglio le loro qualità su barche da competizione. Il 200R è offerto con due diversi piedi: il Torque Master per barche sportive fino a 70 nodi e lo Sport Master per barche oltre gli 80 nodi.

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Saxdor 400 GTO: la prova della barca a motore da Genova [VIDEO] https://www.motorionline.com/saxdor-400-gto-la-prova-della-barca-a-motore-da-genova-video/ https://www.motorionline.com/saxdor-400-gto-la-prova-della-barca-a-motore-da-genova-video/#respond Fri, 20 Sep 2024 13:36:08 +0000 https://www.motorionline.com/?p=953009

Viene dai mari freddi del nord Europa, ma è perfetta anche per i climi più caldi. Questa è Saxdor 400 GTO. L’azienda ha sede a Helsinki e ha due stabilimenti di produzione, uno in Finlandia e uno in Polonia. La gamma si compone di nove modelli, nelle misure da 20 a 40 piedi, ma sono in arrivo altre novità anche di grandezza maggiore. I numeri che sto per darvi sono incredibili. Dal 2019, Saxdor ha prodotto oltre 2000 imbarcazioni. È il cantiere europeo che ha avuto la più rapida crescita negli ultimi anni e oggi impiega 600 dipendenti. Le sue barche sono vendute in oltre 50 paesi da più di 100 dealer.

Le caratteristiche

Troppo spesso ci dimentichiamo di valutare come vengono costruite le barche. Questa è prodotta per infusione di resina sottovuoto, per essere più robusta, più leggera, più durevole e per resistere meglio anche all’osmosi. Questo esemplare è equipaggiato con due fuoribordo Mercury V10 da 400 cavalli. Troverete i motori del costruttore americano su tutte le barche Saxdor, perché il cantiere ha stretto un rapporto con il gruppo Brunswick, qui appartiene anche Navico. Ecco perché in plancia ci sono fino a tre display da 16 pollici, con integrato il boat management system per controllare tutti gli impianti di bordo.

Saxdor 400 GTO

Il design è quello attuale, di gran moda, ma hanno dedicato molta importanza anche alle prestazioni, che tra poco vedremo, e alla funzionalità, che invece esaminiamo adesso. Lasciamoci subito sorprendere dalle murate abbattibili di 4 metri di lunghezza. Sono di serie, quindi concepite per la massima solidità e affidabilità dei meccanismi di movimento. Anche gli schienali dei divani laterali sono reclinabili e immaginate il piacere di essere aperti verso il mare non solo a poppa, ma anche sui fianchi. Sempre in tema di aperture, ecco quella nel tetto, anche questa di serie.

Parliamo invece delle chiusure. Qui abbiamo dei trasparenti che possono riparare tutta l’area che si trova sotto l’hard-top e a poppa invece potremmo avere una vetrata per essere protetti anche dal rumore dei motori. C’è poi la versione GTC, sempre della stessa lunghezza, che prevede delle vetrate anche laterali, in modo da realizzare qui una tuga completamente protetta da utilizzare tutto l’anno. Voglio farvi notare che il pagliolato del ponte è tutto sullo stesso livello, senza gradini. Attorno al tavolo da pranzo trovano posto almeno sei persone e un divano si rivolge anche fronte marcia. C’è un altro tavolo a prua se preferite un aperitivo al sole e, in perfetto stile mediterraneo, il tavolo scende e forma un prendisole.

Saxdor 400 GTO

I tientibene sono inseriti nelle murate, così non disturbano l’estetica. La cucina è ben attrezzata e potete chiedere il grill per il barbecue a poppa nel trincarino di sinistra. Sempre a poppa un prendisole che scorre e si allunga fino a unirsi con i divani della zona living. A prua l’ancora viene movimentata con un sistema a catapulta, molto funzionale e di design. Tutta la coperta può essere ombreggiata con tendalini, che estendono la copertura dell’hard-top, sia verso poppa, sia verso prua. Geometrie accuratamente elaborate hanno permesso di mantenere bassa l’altezza di costruzione e ricavare volumi e spazi confortevoli sotto coperta, dove troviamo la cabina con matrimoniale nel vertice prodietto. Verso poppa, un locale che forse è più adatto soltanto per lo stivaggio. Prima di correre sul mare, voglio dirvi che potete personalizzarla, cambiando i colori dello scafo, delle tappezzerie e della console. Potete aggiungere l’aria condizionata e trasformare il garage per i toys in un’altra cabina per due persone.

La prova

Saxdor 400 GTO

L’energia di bordo è gestita dall’impianto progettato e realizzato da Navico, che controlla i consumi e gestisce i flussi, in modo tale da riuscire a fare a meno del gruppo elettrogeno, grazie a due gruppi di batterie agli ioni di litio della Mastervolt, che hanno una capacità complessiva di 12 kWh. Se avessi scelto una giornata di mare calmo, peraltro piuttosto rara qui nel golfo del Tigullio sulla costa ligure, avrei offeso il progettista di questa carena, fatta per fendere le onde. Per questo esemplare abbiamo due motori Mercury V10 da 400. Potete scegliere anche la versione da 350 cavalli, ma io mi chiedo perché utilizzare un depotenziato. Se il motore è stato progettato per dare la sua massima potenza a 400 cavalli, beh, non vedo perché dobbiamo acquistarlo limitato. Se volete risparmiare cilindri e cilindrata, semmai prendete il V8, una coppia di Mercury da 300 cavalli. Sicuramente sufficienti per questo scafo.

Siamo entrati in planata più o meno intorno ai 12 nodi. Assetto perfetto, anche accelerando e andando a raggiungere le andature di crociera di 20-25 nodi. Vediamo qualche dato di consumo a queste velocità. A 20 nodi, siamo intorno ai 90 litri/ora. A 25 nodi, siamo passati a 120 litri/ora. E intanto siamo a 30 nodi. Vale la pena di dare un po’ di trim per tirare sulla prua. L’hanno progettata in modo che navighi sempre immersa da prua a poppa. In questa maniera affronta le onde meglio. Ma se vogliamo correre, dobbiamo sollevare la prua. Adesso la voglio impegnare in una virata sotto l’onda. Raggio di virata strettissimo, a controllo, perfetto, preciso. Questo scafo non è soltanto profondo e quindi tagliente. Questo scafo ha anche due step, che servono per farci correre.

Saxdor 400 GTO

Un po’ di traffico qui in mare oggi, giornata di piena estate. Alle onde che arrivano da lontano, di mare morto, si sovrappongono quelle della scia di tante imbarcazioni, anche molto grandi. Ma questo non ci impedisce di andare a 45 nodi e abbiamo le eliche più corte, quelle per il massimo carico. C’è un’altra cosa che voglio dirvi prima di chiudere, che trovo particolarmente interessante, ed è la trasparenza di questo costruttore. Se andate sul sito trovate tutto, anche il prezzo, ed è una cosa eccezionale nel settore nautico.

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Salone Nautico di Genova 2024: oltre 1.000 brand, tra novità e premiere https://www.motorionline.com/salone-nautico-di-genova-2024-oltre-1-000-brand-tra-novita-e-premiere/ https://www.motorionline.com/salone-nautico-di-genova-2024-oltre-1-000-brand-tra-novita-e-premiere/#respond Wed, 04 Sep 2024 13:23:33 +0000 https://www.motorionline.com/?p=950714 Il mese di settembre coincide con uno degli appuntamenti più importanti per la nautica: il Salone di Genova, giunto alla sua 64.a edizione. In questo 2024, la manifestazione si terrà dal 19 al 24 settembre e non mancheranno alcune novità, in particolare con un layout rinnovato e con aumento di 5.000 mq di esposizioni.

“La 64° edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova si annuncia come il momento delle conferme e del consolidamento – sono le parole del presidente del salone nautico Andrea Razeto – Il quadro macroeconomico internazionale, che offre una doppia lettura fra tensioni politico-militari e annunciati tagli dei tassi di interesse, sembra al momento non intaccare il trend positivo che caratterizza il settore ormai da alcuni anni. I numeri della crescita rimangono a due cifre”.

Oltre 1.000 brand esposti

Come già accaduto da alcuni anni, anche in questa occasione viene superata quota 1.000 espositori. Il 2024 vedrà protagonisti 1.052 brand, con 1.030 imbarcazioni in mostra. Torna protagonista il Palasport e ci saranno alcuni cambiamenti, visti i lavori in corso nel Waterfront di Levante. In totale, 220mila metri quadrati di esposizione tra terra e acqua, con l’85% di aree all’aperto: 5.000 mq in più del 2023.

In crescita anche il numero degli espositori esteri che soltanto nel segmento della produzione aumentano di 23 unità, ai quali si aggiungono ad oggi oltre 100 novità con 30 première. Anche la vendita dei biglietti online vede un incremento del 16% a pari data rispetto al 2023.

I biglietti

A questo proposito, prosegue la vendita online per l’accesso al salone genovese, sul sito ufficiale della manifestazione. Il prezzo è di 23 euro (più prevendita) per l’accesso per una giornata. Se si acquista il tagliando in loco, invece, il costo sarà di 28 euro. I bambini nati dal 2012 entrano gratis, accompagnati da un adulto.

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Ranieri International Cayman 45.0 Cruiser: prova del Maxi Rib [VIDEO] https://www.motorionline.com/ranieri-international-cayman-45-0-cruiser-prova-del-maxi-rib-video/ https://www.motorionline.com/ranieri-international-cayman-45-0-cruiser-prova-del-maxi-rib-video/#respond Mon, 26 Aug 2024 09:19:57 +0000 https://www.motorionline.com/?p=949190

Oggi proviamo un maxigommone costruito da Ranieri International, il Cayman 45.0 Cruiser. Perché questa tipologia ha così tanto successo? Ci sono ragioni emozionali e tecniche. Guardatelo, è più sportivo di uno yacht. Ha un’immensa superficie di coperta, sotto quattro posti letto molto comodi e poi i tubolari, che sono una preziosa riserva di galleggiamento. In pratica, possono evitare l’affondamento e danni in fase di accosto. Tutto questo non è poco e adesso lo vediamo nel dettaglio e poi lo mettiamo alla prova, perché questa è l’ultima versione perfezionata ed equipaggiata con i più potenti fuori bordo del mercato, i Mercury Verado V12 da 600 cavalli ciascuno.

Le caratteristiche

Immaginate una bella giornata estiva. Come potremmo utilizzarlo? Per esempio, potremmo invitare a bordo tante persone. Beh, se non siamo i proprietari, potremmo farci invitare a bordo. Osservate la prua. C’è il classico prendisole e due chaise longue anatomiche, inframmezzate da un bracciolo. Possiamo restare in questa privilegiata posizione anche in navigazione, se la velocità e le onde lo consentono, perché non intercettiamo la visuale del pilota. Il parabrezza è grandissimo e insieme all’hard top definisce il carattere deciso, moderno, diverso dagli altri Maxi Rib. E osservate il tetto, costruito impiegando fibre di carbonio per farlo leggero e grande, in modo da riparare tutta la zona living, la cucina, la postazione di comando. Si può aggiungere un tendalino parasole, sostenuto da pali di carbonio, per ombreggiare anche la zona di poppa. Queste mastre sopra i tubolari fanno in modo che le murate interne siano particolarmente alte, un aspetto importante per la sicurezza, soprattutto se a bordo ci sono dei bambini.

Ranieri International Cayman 45.0 Cruiser

Mi piace la linearità e la simmetria di tutta la coperta, in particolare nella vista da poppa. Nell’area pranzo, si siedono fino a otto persone. Lo schienale di un divano trasla e permette di sedersi fronte marcia in navigazione. L’altro schienale diventa appoggiatesta del prendisole poppiero. I due tavoli da pranzo con un movimento elettrico scompaiono nel pagliolato oppure formano un piano prendisole. Quanto è comodo, quanto spazio, quanto è grande questo Maxi Rib.

Adesso però andiamo nella postazione di pilotaggio perché voglio farvi vedere come è tecnologica e bellissima la plancia. Un unico vetro dietro i due display, attorno le pulsantiere e tutti gli altri strumenti. È meravigliosa. Davanti alla console possono sedersi quattro persone e, siccome non ci sono divisori, ci si può accomodare dove si vuole. Ottima la protezione offerta dallo schienale. Hanno lavorato a lungo sulla domotica per rendere facile l’uso del gommone. Da qui si controllano tutti gli impianti in modo semplicissimo, perché intuitivo. Ideale la posizione delle manette e del joystick sia per manovrarli sia per ridurre il rischio di attivazioni accidentali. La cucina farebbe contento anche uno chef stellato grazie al suo allestimento. Tre elettrodomestici a scelta vengono inseriti nella base, mentre sul top trovano spazio il lavandino, le piastre a induzione, opportunamente inserite in un recesso che contiene le pentole. Questa versione, con due fuori bordo al posto di tre, ha una plancia bagno più ampia.

Ranieri International Cayman 45.0 Cruiser

Sotto coperta la dimensione e la disposizione degli arredi ci fa sentire a nostro agio. Per esempio, abbiamo il tavolo e contemporaneamente possiamo fruire del matrimoniale senza dover fare movimenti ma, se desideriamo un letto enorme, possiamo ottenerlo in un istante. Verso poppa separate da una tenda due cuccette o se preferite unirle un altro grande matrimoniale. Attorno lungo le fiancate vari stipi per oggetti, borse e guardaroba. In entrambe le cabine troviamo grandi schermi TV. Il bagno ha il carabottino e la doccia separata con porta. Potrà sembrare strano, ma questo gommone può avere un altro gommone, il tender, sotto un vano tecnico dove si trova il generatore per avere l’aria condizionata in cabina.

La prova

Ranieri International Cayman 45.0 Cruiser

Proviamo il Cayman 45.0 Cruiser di Ranieri International, con due fuoribordo Mercury Verado V12 da 600 cavalli. Sono i motori fuoribordo più potenti del mercato, sono anche i primi fuoribordo con 12 cilindri a V. In manovra, l’inserimento delle marce è dolcissimo e anche l’uso del joystick è molto morbido, persino con la funzione ancora elettronica. Nessuna incertezza per portare in planata questo Maxi Rib con così tanta potenza. A 12 nodi, 2700 giri, siamo già nella fase di sostentamento idrodinamico. A volte, sulle grandi imbarcazioni, capita di avvertire un po’ di fatica da parte dei motori nel passare dalla fase di dislocamento a quella di planata. Qui assolutamente no. Anche perché il bilanciamento dei pesi è veramente perfetto ed è così ideale che hanno deciso di non installare né intersector né flap. L’assetto si controlla solo con il trim.

La cosa più difficile è dosare l’acceleratore, perché se lo usassi come su altre imbarcazioni o gommoni, a quest’ora sarei già a 40 nodi. Invece no, voglio prendere i dati a tutte le andature. 20 nodi, 0,25 miglia con un litro, cioè 4 litri per ogni miglio. Hai la sensazione che questa enorme massa venga spinta senza alcuna fatica. 25 nodi, qui il consumo è di 5 litri per miglio. Il comfort è ai massimi livelli. Eppure mi sto portando in una zona molto ventosa, dove anche le onde cominciano a essere più alte. Sto uscendo dal golfo di La Spezia. 30 nodi, sempre 5 litri per ogni miglio. È sempre un grande piacere di navigare con questo Maxi Rib.

Ranieri International Cayman 45.0 Cruiser

Oh, qui cominciano a cambiare le cose. Mi si stampa un sorriso da orecchio a orecchio perché sento i motori rombare, sento la velocità che aumenta a 35 nodi. Perfettamente esteso sull’acqua. E se vi piace guidare auto sportive, provate anche le fasi di decelerazione e accelerazione. Che mostro! Ed eccoci qua a navigare pacificamente e serenamente attorno alla Palmaria e al Dino a 50 nodi. Il merito è anche di questa carena che ha due step che la fanno correre sull’acqua, la rendono scorrevole e veloce. Fanno anche un po’ risparmiare carburante se sapete dosare bene l’acceleratore e regolare il trim con precisione. In realtà però questo mezzo non richiede una grande abilità di guida.

Il trim non cambia molto le prestazioni e questo quindi facilita la conduzione e vi permette di godervi semplicemente il piacere di essere a bordo di un mezzo grande e veloce come questo. Lo assaggiamo un po’ anche in virata su queste onde, provo a prenderle al traverso, ma guardate come è composto, eppure il vento tira forte qua, è fantastico. Questo è un vero test, mi piace. Non mi ricordo se l’ho detto. Giù la manetta! Ok, siamo a carico leggero. 53 nodi! Guardate come corre veloce la costa, come passa veloce l’acqua. Che missile! Non risente della direzione di provenienza del vento e delle onde. La velocità è sempre alta, sempre uguale. Beh, direi che questo Maxi Rib dimostra veramente l’alto livello qualitativo e tecnico raggiunto oggi dal cantiere Ranieri International.

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https://www.motorionline.com/ranieri-international-cayman-45-0-cruiser-prova-del-maxi-rib-video/feed/ 0 Fabio Cavagnera
De Antonio E23: la prova della barca elettrica con foil [VIDEO] https://www.motorionline.com/de-antonio-e23-la-prova-della-barca-elettrica-con-foil-video/ https://www.motorionline.com/de-antonio-e23-la-prova-della-barca-elettrica-con-foil-video/#respond Wed, 07 Aug 2024 09:30:24 +0000 https://www.motorionline.com/?p=947962

Venezia, questo è il luogo ideale per le barche elettriche. Qui l’ecosistema richiede il massimo rispetto, minimo moto ondoso, assenza di emissioni. Ecco perché abbiamo deciso di provare questo modello in queste acque. Si chiama E23 ed è prodotta dal cantiere spagnolo De Antonio. Navigare quasi nel silenzio della propulsione elettrica ci fa apprezzare ancora di più la bellezza di Venezia. È una barca tecnologica che lascia intatti secoli di storia e di arte.

C’è un’altra città importante per questa imbarcazione ed è Barcellona. Lì si svolgerà la prossima edizione dell’America’s Cup e questa è la barca ufficiale di quella manifestazione, un evento che sarà il più ecosostenibile della sua storia. Vari modelli saranno messi a disposizione dell’organizzazione per diversi servizi, anche di assistenza, di supporto.

Le caratteristiche

De Antonio E23

È costruita per essere più leggera possibile, completamente infusa sotto vuoto e poi ogni particolare, ogni elemento di bordo è stato studiato perché avesse il minimo peso, essenziale per poter navigare a lungo, consumando poca energia. Questa è una delle pochissime imbarcazioni elettriche prodotte in serie. C’è anche una storia un po’ romantica, che giustifica la lunghezza, 7 metri e 20, e il nome, E23, di questo modello. Dodici anni fa, quando il cantiere De Antonio è stato fondato, la loro prima barca fu proprio un 23 piedi. Ma l’altro fattore fondamentale è la carena. Questo è un catamarano un po’ speciale perché, a centro scafo, i due scafi del catamarano sono uniti da un foil che non ci farà volare perché noi vogliamo navigare in maniera facile, semplice, piacevole, ma ci permette di ridurre la resistenza idrodinamica, con una maggiore spinta idrodinamica, che solleva la barca e la fa correre più velocemente.

Rispetto ad altre imbarcazioni della stessa misura, ha tantissimo spazio in coperta, perché la prua è larga, proprio per effetto del suo scafo a catamarano. E a poppa, come su tutti i De Antonio, abbiamo un prendisole sopra il motore fuori bordo. A proposito, è un Torquido da 50 kW che riceve energia da una batteria di 40 kWh. Qualche informazione sulla navigazione. Stiamo navigando a una velocità compresa tra 5 e 6 nodi e a questa andatura potremo percorrere, secondo quanto ci dicono le strumentazioni, più di 50 miglia. Prima di farla planare in una zona dove possiamo spingerla in velocità, perché va anche veloce, vediamo come l’hanno disegnata.

De Antonio E23

A prua almeno sette persone possono sedersi sui divani e possono essere riparate da una capote che si estrae facilmente, che può proteggere dal sole ma anche dalla pioggia e che può essere aperta frontalmente per ricevere più aria. Schienali alti, cuscini morbidi, tutto molto confortevole. Sotto i divani ci sono gavoni aperti, chiusi soltanto con un tessuto che è lo stesso utilizzato per le vele. Leggero e funzionale. Nella delfiniera, il pozzo catena, largo, comodo da ispezionare e con uno spazio dedicato ai tipici parabordi di De Antonio. Le fiancate sono sottili ma comunque solide e lasciano più spazio nel pozzetto. Davanti alla console, un divano con due posti a sedere.

Le due poltrone di pilotaggio sono pivotanti, regolabili e si trasformano anche in appoggia reni. Al centro della plancia sono raggruppati in un solo quadro tutti i comandi, i display in multifunzione e gli interruttori delle utenze. Il parabrezza è essenziale, non ha nessun bordo esteticamente molto piacevole. Sollevando il portellone sul lato prodiero del cassero si accede alla toilet. A poppa c’è un divano per tre persone. Osservate come lo schienale può allungare la superficie del prendisole. La plancia bagno è distante dall’acqua e, anche con mare in poppa, sarà molto difficile che le onde possano entrare nel pozzetto. Questa scelta ha reso necessario l’uso di una scaletta bagno piuttosto lunga.

La prova

De Antonio E23

E se adesso volessimo correre un po’? Andiamo! Fino adesso siamo andati in dislocamento, adesso la proviamo in mare aperto per conoscere quali sono le sue reali potenzialità, qual è la sua velocità. Vi ho detto che c’è un foil in carbonio che unisce i due scafi del catamarano, che serve per dare più sostentamento, ma su quest’esemplare hanno aggiunto anche due foil a poppa collegati a due flap. Quando si abbassano i flap, si abbassano anche i foil e viceversa. Un sistema automatico controlla l’inclinazione dei flap e dei foil a seconda della velocità. E a proposito di velocità, siamo in planata, 10 nodi. Quattordici nodi, si naviga che è una meraviglia, è liscia sull’acqua, è confortevole, è silenziosa. Le condizioni comunque sono molto favorevoli.

Non c’è un collegamento lineare tra velocità, consumi e autonomia. All’aumentare della velocità i consumi crescono parecchio. Diciotto nodi, magnifica andatura di crociera. Il cantiere dice che, con un’andatura compresa tra 22 e 24 nodi, si possono percorrere circa 20 miglia. Il controllo dell’assetto è perfetto, rimane stesa sull’acqua, ma la velocità sta aumentando perché adesso sto utilizzando tutta la potenza del motore da 50 kW Torquido. Sono a 27 nodi. In condizioni ideali, il cantiere dice che ha raggiunto una velocità di 30 nodi. In virata, al contrario dei monocarena, non sbanda, rimane perfettamente bilanciata. Dà una sensazione di grande facilità di controllo, di sicurezza. Così come è facile da controllare nonostante abbia i foil perché non decolla e non atterra.

De Antonio E23

Hanno trovato cioè quel compromesso necessario fra la riduzione della resistenza idrodinamica fornita dai foil e la difficoltà che alle volte c’è nel guidare una barca che decolla e poi magari atterra bruscamente. Questa è veramente facile. Questa è una barca elettrica con foil da diporto. L’abbiamo provata anche sull’onda di scia di una barca per assaggiare la morbidezza dello scafo. Test superato. De Antonio E23 ha un prezzo che oscilla dai 130.000 ai quasi 200.000 euro. Dipende dagli allestimenti, dagli accessori. Un prezzo interessante per una barca elettrica, perché questa, la E23, è prodotta in serie.

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ABT Marian M 800-R: la prova della barca elettrica da Venezia [VIDEO] https://www.motorionline.com/abt-marian-m-800-r-la-prova-della-barca-elettrica-da-venezia-video/ https://www.motorionline.com/abt-marian-m-800-r-la-prova-della-barca-elettrica-da-venezia-video/#respond Wed, 31 Jul 2024 09:35:41 +0000 https://www.motorionline.com/?p=947336

Siamo a Venezia, una città ideale per una barca elettrica o, se preferite, una barca elettrica è ideale per questa città. Quella che stiamo per presentarvi in realtà è una barca elettrica un po’ speciale, forse prodotta per altri palcoscenici. Il cantiere è austriaco, si chiama Marian Boats, ma questo è un modello tutto particolare della loro versione M-800 Spider. La sigla completa è preceduta dal marchio ABT. Abt Sports Line è il più grande preparatore di Audi e Volkswagen, ma non solo, in realtà prepara anche altre auto sportive da corsa, anche Lamborghini. È impressionante il loro palmares, il numero di gare e di competizioni che hanno vinto.

Le caratteristiche

Da un cantiere specializzato nella costruzione di imbarcazioni elettriche e da un preparatore di auto sportive non poteva che nascere un concentrato di potenza nautica: 450 kilowatt di potenza motore. Per dare energia a un motore così potente, ci sono sei gruppi di batterie, ciascuno da 20 kWh. Sono contenuti in dei contenitori stagni che sono raffreddati ad acqua. Non solo, sono muniti anche di un sistema antincendio. Come tutti i prodotti speciali, hanno scelto di costruirlo in edizione limitata, appena 20 esemplari. Se vi piace, affrettatevi.

ABT Marian M 800-R

I colori sportivi quasi fanno passare inosservate le eleganti forme dei fianchi di questo scafo. È un bow rider con nove posti a sedere, cioè per tutte le persone che può trasportare. Il parabrezza è in armonia con lo spirito grintoso ma anche pulito di questo design, così semplice ma sportivo al tempo stesso. L’appoggiatesta del prendisole è la copertura di una capote, come una spider. Questa barca è lunga 7,9 metri e larga 2,5 metri, in modo da poterla trasportare su un carrello stradale al seguito di un’auto.

ABT è intervenuto anche nel tuning estetico, sedili con gusci di carbonio e tessuto di Alcantara, pagliolato dal design esclusivo, luci di ambiente e subacque e un impianto audio favoloso. In manovra, nel porto, si usa la modalità dock, che limita la potenza a 15 kW, in modo da poter agire con dolcezza e anche con precisione. In crociera, come adesso, sto usando la modalità cruising, la potenza può arrivare a 250 kW.

La prova

ABT Marian M 800-R

Ora però esco dalla laguna di Venezia, vado in mare aperto, perché voglio provarla come ABT merita. Come sappiamo, se procediamo ad andatura ridotta, il consumo energetico è bassissimo e quindi possiamo navigare per tantissimo tempo. I dati che sto per darvi sono riferiti all’80% della carica della batteria. Ci teniamo quindi un 20% di riserva, giusto in caso. Alla velocità di 5 nodi potremmo navigare per circa 24 ore, cioè percorrere 120 miglia. Questi sono i dati forniti dal cantiere. Non possiamo provarli, non possiamo far durare questo test un giorno intero.

La barca è realizzata interamente per infusione di resina sottovuoto e ci sono anche molte parti in carbonio per alleggerire. Con me a bordo per questa prova, naturalmente, anche la troupe. Come tutte le barche elettriche, la carena è stata ottimizzata soprattutto per avere una bassa resistenza idrodinamica. È importante consumare poca energia per poter navigare non solo più velocemente, ma anche più a lungo. Il motore elettrico è collegato a una propulsione in linea d’asse. È la più semplice, senza coppie coniche, ingranaggi che sottrarrebbero potenza. È anche la più affidabile e quella che poi ci permette di tenere anche un assetto, un trim in navigazione ideale, corretto.

Sappiamo che spingendo un po’ verso il basso tiene la prua bassa a favore delle onde. Ora, il problema di questo tipo di propulsione può essere per qualcuno la manovrabilità in porto, ma Marian Boats ha risolto questa questione con due eliche di manovra, una a prua e un’altra a pompa. Così spostate la barca come volete, la fate anche traslare.

ABT Marian M 800-R

Siamo in planata, a una velocità di crociera molto bassa, nove nodi. È un dato favorevole, positivo. Il motore è a 1.200 giri, contano anche quelli, come su un motore endotermico, e sto utilizzando 44 kW di potenza. Il comfort di navigazione è alto. Certo, si sente anche in questo caso il rumore, ma considerate che in gran parte è dovuto alla scia dell’acqua, al vento. In realtà quello prodotto dalla motorizzazione è veramente basso. E stiamo navigando a 20 nodi con 100 kW di potenza.

Qui fuori da Punta Sabbioni, fuori dalla laguna di Venezia, il mare è piuttosto calmo. C’è qualche onda lunga, non molto alta. La barca danza dolcemente. Velocità di crociera, 33 nodi. Secondo i dati del cantiere, a questa andatura potremmo navigare per circa 20 miglia. Sì, però sapete cosa vi dico? Che adesso imposto la modalità ABT. Pronti? Sul cruscotto, sul display, leggo ABT mode. Giù la manetta. Anche su una barca elettrica, il vecchio moto va sempre bene. Velocità massima a 43 nodi. Marian M 800-R ha tutte le qualità tipiche delle costruzioni di Marian Boats, raffinate, eleganti, realizzate con la massima cura e precisione e questo modello in particolare ha in più anche la sportività di un super marchio come ABT.

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Zipwake: la prova del sistema di controllo di assetto della barca [VIDEO] https://www.motorionline.com/zipwake-la-prova-del-sistema-di-controllo-di-assetto-della-barca-video/ https://www.motorionline.com/zipwake-la-prova-del-sistema-di-controllo-di-assetto-della-barca-video/#respond Mon, 22 Jul 2024 09:21:47 +0000 https://www.motorionline.com/?p=946378

Molti anni fa, facendo il pilota di barche da corsa, mi resi conto di quanto è importante l’assetto per le prestazioni. Ora, su una barca da diporto non siamo in gara, ma l’assetto corretto ci permette di navigare meglio, riducendo i consumi, di avere più comfort, minimizzando beccheggio e rollio, e anche di ottenere più sicurezza, avendo una migliore visuale verso prua. Però, diciamoci la verità, in una bella giornata in barca, non vogliamo pensare all’assetto, vogliamo goderci il mare. Pensando a tutto questo, pensando anche a noi, un’azienda svedese, Zipwake, ha realizzato un sistema di controllo dell’assetto, automatico e manuale, dotato di sensore 3D e GPS integrato.

Le caratteristiche

Zipwake

Impiega degli interceptor, cioè delle paratie mobili applicate sullo specchio di poppa, che scendono al di sotto delle linee dello scafo e intercettano il flusso d’acqua. Ce ne sono tantissimi modelli, addirittura 24 per barche da 6 a 30 metri e hanno diverse forme per adattarsi proprio a quelle dello scafo, anche se è dotato di pattini. I migliori risultati si ottengono impiegando interceptor di grandi dimensioni e applicati alle estremità laterali dello scafo.

Intercettando il flusso d’acqua che passa sotto la carena, l’interceptor cambia il trim dello scafo, cioè l’angolo con cui la barca corre sulla superficie. Quando il flusso d’acqua incontra la paratia viene bloccato e, nel tentativo di continuare a fluire, esercita una pressione sullo scafo verso l’alto. Se l’acqua spinge in alto la poppa, la prua si abbassa. È piuttosto semplice, perché lo scafo ruota intorno al suo centro di spinta.

Gli interceptor della Zipwake sono rapidissimi e basta che fuoriescano di 30 mm dallo scafo per creare lo stesso effetto di un grande flap. Poi, nel caso dovessimo utilizzare degli interceptor stretti, possiamo utilizzare il modello che fuoriesce di 60 mm. Ora, da questo effetto di correzione dell’assetto longitudinale deriva anche la correzione dello sbandamento, impiegando un solo interceptor alla volta. Adesso vediamo come.

La regolazione manuale

Tutte le regolazioni che vedremo possono essere effettuate manualmente oppure automaticamente. Zipwake ha realizzato dei comandi che sono molto intuitivi. Vi faccio vedere subito cosa succede in partenza, al momento in cui di solito la prua si solleva e abbiamo bisogno di abbassarla per migliorare la nostra visuale. Ora, su questa imbarcazione, la Ranieri International NEXT 275 LX, in realtà il bilanciamento è corretto e questa azione si vede poco, ma io provo ad accentuarla alzando il trim del fuoribordo. Porto volutamente la prua in alto. Ora se istintivamente volessi abbassarla, farei così. Questo movimento è lo stesso che devo fare sulla rotella dello strumento.

Zipwake

Osservate i numeri che indicano la percentuale di intervento degli interceptor e osservate come la flua scende. Sono già in assetto. Continuiamo a parlare di assetto longitudinale, che gli inglesi chiamano pitch, come indicato del resto sullo strumento. Adesso supponiamo invece di voler alzare la nostra prua, magari per superare più facilmente delle onde che potrebbero altrimenti frangere sulla coperta. E allora basta immaginare di avere, per esempio, una canna da pesca con la quale tirare sulla prua. Questa sarebbe la nostra azione. La replico sulla rotella.

Ecco, guardate come è salita la prua. Facile, vero? Ancora più facile è usare tutto il sistema automatico e per attivarlo basta semplicemente premere il pulsante auto. Controllo automatico dell’assetto longitudinale e dell’assetto laterale, del rollio. Adesso torno nella impostazione manuale, perché voglio farvi vedere un’altra cosa. Immaginate di avere la barca sbandata. Potrebbero essere le onde che arrivano su un fianco dell’imbarcazione, che la fanno inclinare. Potrebbe essere il vento forte, oppure semplicemente una errata distribuzione del carico a bordo, anche dei vostri ospiti. Adesso lo simuliamo.

Ecco, in questo momento sto utilizzando gli interceptor per far finta che sul fianco destro ci sia una maggiore pressione. La barca si è inclinata e sbandata a destra. Ed è semplicissimo riportarla dritta. Intuitivamente farei questa operazione. Vorrei che si raddrizzasse da questa parte. Come faccio a farlo? Girando la rotella del roll da questo lato. Quando le percentuali di abbassamento dei due interceptor sono uguali, vi sono riportate in una condizione neutra. Questa barca non ha bisogno di correzione dello sbandamento laterale, i pesi sono ben distribuiti, in questo momento vento e mare non sono così forti da farla sbandare, quindi quando ho i numeri, le percentuali di abbassamento degli interceptor identiche, sto navigando in una condizione neutrale e, come vedete, perfettamente bilanciata.

La regolazione automatica

Zipwake

Sono però sicuro che la maggior parte di voi vuole utilizzare questa funzione in modo automatico, ma è difficile impostarla? Assolutamente no. Basta inserire pochi dati dell’imbarcazione, alcuni fondamentali, lunghezza, larghezza e peso, e automaticamente il sistema trova la curva migliore per la vostra barca. È la curva di base, di partenza, ma poi da questa voi potete cambiare delle impostazioni a seconda delle condizioni che troverete. Vediamo.

Ho inserito il controllo automatico, do gas per planare. Guardate l’assetto, come si mantiene perfetto. Lo scafo corre parallelo sulla superficie. Accelero ancora. Mi porto all’andatura di crociera. Continuo a essere perfettamente esteso sulla superficie. Tocca l’acqua da prua a poppa. È la condizione migliore per non avere becchetto. Do ancora gas. Adesso cerco la massima prestazione. Guardate, il sistema ha tolto completamente l’effetto degli interceptor. Zero significa che sono completamente retratti.

A questo punto sta a me usare il trim del fuoribordo per trovare l’angolo di corsa migliore, quello che mi dà le prestazioni più elevate. E quanto corre questa barca? Con questi 350 cavalli di Honda, davvero divertente! 42 nodi di velocità massima. Sì, vabbè, mi sto divertendo, ma oggi ho un altro compito.

Come cambiare l’assetto

Zipwake

Allora rallento e vi racconto come cambiare l’assetto della barca in base ai vostri gusti, ma anche in base alle condizioni che troverete. Ora supponiamo di essere in navigazione e che le condizioni improvvisamente non siano più buone come queste. Supponiamo di avere onde in prua. È chiaro che per controllare meglio la navigazione, per avere più comfort, dobbiamo abbassare la nostra prua in modo da ridurre il beccheggio. Semplicissimo. Lasciamo il sistema in automatico, ma abbassiamo la prua. Aggiungiamo, cioè, una prestazione ai nostri interceptor. Ecco, adesso il sistema sa che deve tenere questa nuova posizione con la prua, come vedete, più bassa. Chiaramente, se al contrario avessimo onde in poppa e abbiamo quindi necessità di sollevare la nostra prua, basta ruotare la rotella del pitch in direzione opposta, così.

E lo strumento ci indica che abbiamo settato il sistema in una maniera diversa, con una crua leggermente più alta rispetto alla posizione standard di partenza. Gli interceptor di Zipwake controllano anche il rollio e lo fanno con una frequenza che possiamo scegliere noi, cioè possiamo dirgli quanto rapidamente correggere lo sbandamento della barca, in una scala che va da 1 a 10. E questo controllo dello sbandamento non avviene soltanto mentre navighiamo in rotta, ma anche mentre viriamo. In modo da dare una percezione di maggiore stabilità e sicurezza a tutte le persone che sono a bordo con noi. Perché se la barca sbanda meno, si inclina meno, tutti si sentono più al sicuro.

Vi faccio vedere che cosa potete fare anche con questo sistema. Lo mettiamo in manuale. Supponiamo che non funzioni più la timoneria. Come fate a tornare a casa? Semplicemente virando attraverso l’uso degli interceptor. Adesso viriamo dall’altra parte. E così, in navigazione, usate gli interceptor per cambiare la direzione. Rimetto in automatico perché mi piace davvero usarlo così. Su questa imbarcazione abbiamo trovato questo quadro con le rotelle e i display, ma se volete esiste anche un controller molto più piccolo dotato solo di rotelle e potete leggere i dati sul display grande che avete in plancia o addirittura sullo smartphone.

Se non avevate mai sentito parlare di Zipwake posso dirvi che è un’azienda attiva da oltre 10 anni che ha installato 50.000 impianti di questo tipo e che potete trovare in tutto il mondo, perché è presente con i suoi distributori in ben 34 paesi.

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Cranchi Sessantadue Fly: la novità del cantiere italiano [VIDEO] https://www.motorionline.com/cranchi-sessantadue-fly-la-novita-del-cantiere-italiano-video/ https://www.motorionline.com/cranchi-sessantadue-fly-la-novita-del-cantiere-italiano-video/#respond Thu, 18 Jul 2024 09:22:26 +0000 https://www.motorionline.com/?p=946129 Hanno appena terminato di costruirla e provarla in vasca. Sta per essere trasferita al mare e varata. Ma noi siamo già qui per mostrarvela in anteprima assoluta. Cranchi Sessantadue Fly. È stata interamente disegnata dallo studio di Christian Grande, affermato designer di fama internazionale, naturalmente insieme al centro studi e ricerche Cranchi.

Esterni, beach area e fly

Cranchi 62 Fly

È forte il Family Feeling con i modelli 78 e 67 Flying Bridge. È lunga 20 metri e 15 centimetri e ha una prua verticale che caratterizza lo stile e allunga lo scafo. Molto originale il colore scelto per questo primo esemplare: Grigio Aurora. La carena è stata disegnata da Aldo Cranchi e ottimizzata con la collaborazione di Volvo Penta per la doppia propulsione IPS 1350, vale a dire due pod drive e due diesel da 1.000 cavalli.

Sfida le sorelle più grandi con aree relax di assoluto comfort. A prua, un’area lounge completa. Divano per quattro persone, un tavolino, il prendisole con appoggiatesta regolabili, intorno i comandi dell’impianto audio, i portabicchieri, le luci estraibili e sopra si può montare una tenda ombreggiante tesa tra pali di carbonio. I passacime e il musone di acciaio sono ovviamente su misura. Nel pozzo catena c’è posto anche per i parabordi. Bella e moderna la forma del tientibene, che accompagna tutta la falchetta.

La beach area è attrezzabile secondo i desideri, per esempio con ombrelloni, sedie, luci e doccia. Aprendo il portellone di poppa entriamo nel garage. Il lift idraulico e una slitta consentono il varo e l’alaggio del tender Williams 285. Sulla parte sinistra dell’hangar c’è spazio per i toys. Una scaletta bagno si scopre abbassando la piattaforma, l’altra scaletta è inserita nella plancia. Due scalinate simmetriche danno accesso al pozzetto, configurabile in due modi. In questo caso, abbiamo un salottino con coffee table, ma potremmo trovare una zona pranzo con tavolo di tech e acciaio per sei persone. Le zone di ormeggio sono elegantissime e la terza stazione è sotto un portello.

Cranchi 62 Fly

La scala di accesso al fly è sontuosa. Sul fly, ci si accomoda sul prendisole o sul divano attorno al tavolo estendibile che, quando scende, diventa tavolino da caffè. La plancia è identica a quella del ponte principale, stessi strumenti e comandi e pannelli rivestiti in stile automotive. Le poltrone sono di alto livello e regolabili elettricamente. Tecnologico il t-top di carbonio con apertura centrale a lamelle e tenda estendibile verso poppa. Il prendisole è completo di tavolino e accanto c’è la doccia. Il modulo cucina cela sotto il piano di tech il lavandino e il grill. Nella base ci sono il frigo, l’ice maker e l’occorrente per la raccolta differenziata. La tv fuoriesce dalla parte posteriore del modulo.

Salone e cabine

Esterno e interno sono perfettamente amalgamati. Le tende elettriche scoprono grandi finestrature che offrono dall’interno quasi la stessa visuale che si ha dai passavanti esterni. Questo è lo stile Amalfi, uno dei due allestimenti disponibili. Con la versione Positano, cambiano alcune finiture. Per esempio, i celini sono laccati bianchi e il pagliolo è con tradizionali doghe di rovere. Non come questo, con listelli intervallati da un filo di venghè. E nelle cabine troviamo tessuti e moquette al posto delle essenze. E poi c’è l’atelier Cranchi per scegliere ulteriori personalizzazioni.

Nel salone, il tavolo è per sei persone e la sua forma tonda è ripresa dalla sagoma del divano. Frigo e forno sono occultati, per meglio integrare la cucina con il resto dell’arredamento. Alcuni mobili sono di tech, altri laccati, altri ancora impreziositi con vera pelle. Il parabrezza è continuo senza interruzione centrale e anche queste poltrone di pilotaggio sono regolabili elettricamente.

Cranchi 62 Fly

La cabina armatoriale si trova a centro scafo dove tutti vorremmo che fosse. Un vetro specchiato attraverso cui si intravede la cabina armadio ampia visivamente l’ambiente. Quando si entra, il letto non è subito visibile per dare un po’ di privacy. Molto belli e originali di scendiletto. Lungo una murata c’è una cassettiera, su quella opposta un divanetto per la lettura. Il testaletto e la parete del televisore sono di tech lavorato, per ottenere un effetto ondulato. Il bagno dispone del doppio lavabo, di tutti i servizi e della doccia separata.

A prua c’è la cabina vip. Il vanity precede l’accesso alla zona letto, il giro letto e i comodini sono rivestiti di pelle. L’altra cabina ospiti ha due cuccette e c’è anche qui il caratteristico testaletto di tech ondulato e poi gli impianti audio, la tv e il bagno privato, come in ogni cabina. A poppa, la cabina per il marinaio.

I sistemi di stabilizzazione

La proveremo presto in navigazione per verificare, oltre alle prestazioni, anche gli effetti di tutti i sistemi di stabilizzazione di cui può essere dotata. Le pinne zero speed, lo stabilizzatore giroscopico, gli interceptor per controllare automaticamente assetto e sbandata. Tutti gli impianti di bordo, anche i sensori di apertura di oblò e portelloni, l’ormeggio assistito con telecamere, possono essere gestiti dai display in plancia in modo chiaro e intuitivo. Insomma, tutto ciò che la tecnologia oggi mette a disposizione potete averlo su questa nuova Cranchi 62 Fly.

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Yamaha F350: la prova del motore su gommone Capelli Tempest 42 [VIDEO] https://www.motorionline.com/yamaha-f350-la-prova-del-motore-su-gommone-capelli-tempest-42-video/ https://www.motorionline.com/yamaha-f350-la-prova-del-motore-su-gommone-capelli-tempest-42-video/#respond Thu, 20 Jun 2024 12:13:19 +0000 https://www.motorionline.com/?p=943707

Oggi vi mostreremo come la tecnologia ha reso piacevole e semplice il controllo di un mezzo grande come questo. Il Capelli Tempest 42 è equipaggiato con 700 cavalli. Per l’esattezza due nuovi fuori bordo Yamaha F350 potenti ma leggeri.

Le caratteristiche

Cominciamo dalle azioni più complesse per qualsiasi imbarcazione, le manovre di ormeggio. Un motore vigoroso e potente che viene reso docile da questo comando joystick, che si aziona con due dita. Si chiama Helm Master EX. Un sistema che include l’autopilota che governa uno o più fuori bordo e che ora controlla anche l’elica di prua, per fornire la massima sicurezza in presenza di vento, anche su grandi imbarcazioni. Proviamo varie manovre, vediamo in quale reagisce meglio. Posso anche incrementare il numero di giri per avere un’azione più rapida.

Yamaha F350

A chi comincia però suggerisco sempre di manovrare alla minima velocità e qui è possibile farlo e anche in maniera ugualmente efficace. Accosto controvento molto dolce, molto delicato per misurare con precisione centimetrica la manovra. La velocità di crociera può essere regolata controllando il numero di giri oppure la velocità stessa, i nodi.

Se invece preferite regolare la velocità per la pesca potete scegliere un regime che va da 1150 giri a 550 giri a passi di 50 giri e, se volete ridurre ancora la velocità, potete farlo perché il sistema inserisce e disinserisce automaticamente la marcia, per farvi andare piano quanto volete.

I colori dei LED sui comandi possono essere scelti tra nove diverse tinte e, inoltre, c’è la possibilità di capire se siamo in folle, con un colore che stabiliamo noi, oppure se abbiamo il comando attivo, con un altro colore. Con l’autopilota si possono impostare delle tracce personalizzate per la pesca, come ad esempio una spirale oppure uno zigzag all’interno di un canale che voi avete determinato. 64-65 dBA è un valore ottimo a questa distanza dai motori.

Yamaha F350

Queste griglie di design un po’ aggressive servono per l’estrazione del calore, attraverso una ventola che è incorporata nel volante. Il sistema di guida è steer-by-wire e la timoneria integrata nel fuoribordo permette di avere una piattaforma più ordinata e di aumentare l’angolo di tilt del fuoribordo.

Avete mai pensato quanto sia cresciuta la richiesta di energia a bordo delle imbarcazioni negli ultimi tempi? Oltre al frigorifero, ci sono l’impianto di condizionamento, gli stabilizzatori e l’elettronica di bordo che, essendo sempre più veloce ed avendo display sempre più grandi, ha bisogno di maggiore corrente ed è per questo che Yamaha ha pensato di aumentare la potenza degli alternatori. Con questi nuovi motori F350 di Yamaha, l’alternatore arriva a derogare 74 ampere, di cui ben 50 disponibili per la ricarica della batteria. È un V6, la cilindrata è di 4.256 cm³, ma il peso è di appena 293 kg. Per il modello a gambo lungo, da 25 pollici.

La prova

Yamaha F350

Nonostante questo grande gommone abbia un peso secco di 4,4 tonnellate, oggi siamo in tre a bordo, abbiamo il pieno di carburante, il pieno d’acqua, 700 litri di benzina, 140 di acqua. Ebbene, sento che, anche ai bassi regimi, la potenza è davvero prepotente. Guardate e ascoltate. Che grinta! La distribuzione è con doppio albero a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Yamaha ha sviluppato questi nuovi fuoribordo pensando la loro applicazione anche su imbarcazioni molto più grandi di questa. Ed è per questo che devono avere tanta potenza, ma anche tanta coppia. E proprio per avere un trasferimento di coppia maggiore all’elica, hanno cambiato gli innesti nella scatola ingranaggi del piede.

Velocità di crociera 25 nodi, percorriamo un miglio con 3,3 litri. Molto bene. Ma quello che mi impressiona di più è lo scatto. Alzo un po’ di trim, libero la carena dall’acqua nelle sezioni anteriori e centrali. Qui mi piace molto il passaggio da 4.000 a 5.000 giri minuto. La massima potenza viene raggiunta nel range da 5.000 a 6.000 giri minuto. Adesso li portiamo proprio a quel regime.

Yamaha F350

A pieno carico, 40 nodi di velocità massima e il consumo di carburante è di 228 litri, cioè 114 litri per motore. È incredibile, Yamaha riesce a generare una potenza di 350 cavalli, con meno benzina rispetto ad alcuni concorrenti. Questo motore ha un rapporto di riduzione da 1 a 1,75 e Yamaha fornisce una vasta scelta di eliche fino a 26 pollici di passo. Questo significa che se mettete questo motore su una barca sportiva e leggera andate veramente veloci.

Lo trovate nella colorazione grigio metallizzato tipica di Yamaha, oppure in questo splendido elegante bianco perlato. Sono più di 60 anni che Yamaha ci fa navigare e credo che abbia sempre meritato la nostra fiducia. E noi meritavamo un motore come questo, con dei controlli, con dei comandi, come questi.

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Abarth: non solo auto, è stata presentata l’imbarcazione Offshore https://www.motorionline.com/abarth-non-solo-auto-e-stata-presentata-limbarcazione-offshore/ https://www.motorionline.com/abarth-non-solo-auto-e-stata-presentata-limbarcazione-offshore/#respond Tue, 11 Jun 2024 09:55:59 +0000 https://www.motorionline.com/?p=942658 Abarth si lancia anche nel settore nautico e presenta l’imbarcazione Offshore, presentata in anteprima mondiale a Montecarlo la scorsa settimana, in occasione di ‘Top Marques 2024’. Progettata con il contributo del Centro Stile Fiat, propone colori vivaci, elementi sportivi ed un motore da 230 cavalli.

Le caratteristiche

La nuova Abarth Offshore propone una carrozzeria verde metallico, che diventa iridescente alla luce del sole, con dettagli e cuciture nocciola scuro. La struttura presenta delle linee sportive e l’hard-top rigido, per proteggere passeggeri e conducente, con un sistema di cappotta versatile, distintivo dei modelli cabrio dello Scorpione. I colori della carrozzeria si riflettono anche sulla coppia di sedili sportivi Besenzoni, dotati di schienale ergonomico in pelle trapuntata.

Per garantire più spazio a bordo, il ponte di poppa include una scala in acciaio incassata ed è presente anche un doppio prendisole. L’equipaggiamento include un sistema stereo Garmin con LED RGB, 4 altoparlanti Fusion e un subwoofer che utilizza il cruscotto come cassa di risonanza, con la possibilità di aumentare la personalizzazione, con attrezzature di pesca o sportive.

Il motore

Abarth Offshore è spinto dal motore esterno idrogetto in bordo da 230 CV di potenza e scarichi da corsa Riva, per conferire un sound aggressivo, come avviene per le auto dello Scorpione.

Prezzi

Questo modello è disponibile in un’edizione limitata di soli 500 esemplari unici e personalizzabili, mentre sono ancora da annunciare i prezzi.

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De Antonio D32 Open: la prova della barca a motore spagnola [VIDEO] https://www.motorionline.com/de-antonio-d32-open-la-prova-della-barca-a-motore-spagnola-video/ https://www.motorionline.com/de-antonio-d32-open-la-prova-della-barca-a-motore-spagnola-video/#respond Mon, 03 Jun 2024 13:55:13 +0000 https://www.motorionline.com/?p=941870

Siamo in Spagna, in Costa Brava, per osservare e provare una barca costruita da un cantiere spagnolo, De Antonio. Questo modello è il D32 Open. Il cantiere De Antonio ha un merito importante. Ha dato origine a un proprio inconfondibile stile che lo distingue tra le tante imbarcazioni walk around comparse sul mercato negli ultimi anni. All’inizio queste linee sono state oggetto di discussioni per le forme un po’ spigolose, per le fiancate molto semplici e lineari, ma in brevissimo tempo questo design è diventato di tendenza. Insomma De Antonio non ha creato semplicemente una gamba, ma un proprio stile. Oggi la flotta De Antonio si compone di 10 modelli di sei diverse lunghezze, da 23 a 50 piedi.

Le caratteristiche

De Antonio D32 Open

Il D32 Open misura 9,9 metri ed è ideale per diverse ragioni. In certi paesi, come l’Italia, il limite di 10 metri definisce regole diverse, ovviamente minori al di sotto di questa misura. Ma questa dimensione è ideale anche per gestire la barca se non si è proprio esperti e per navigare bene, anche quando le condizioni non sono ideali. Come ogni buon walk around, la coperta permette di spostarsi da poppa a prua e viceversa protetti e, se avete a bordo dei bambini, loro sono al sicuro e voi siete più sereni. La versione con il soft top ripara dai raggi, dal maltempo e osservate come è ben coordinato con l’inclinazione e le dimensioni del parabrezza.

I montanti sono alleggeriti nello stile e di fatto. Al soft top si possono poi agganciare due tendalini, uno verso prua e l’altro verso poppa, in modo che tutta la coperta sia protetta dal sole. Questa versione invece ha un hard top con due montanti in prossimità del parabrezza e due qui a poppa, così tutta l’area living è permanentemente protetta e scegliendo un parabrezza alto, come in questo caso, si è protetti anche dal vento. Le tappezzerie vengono proposte in diversi colori e anche lo scafo e la coperta possono essere colorati con tre diverse tinte: bianco, grigio chiaro o grigio scuro.

De Antonio D32 Open

Il prendisole poppiero è corredato di appoggiatesta e sotto ci sono i motori fuori bordo, così la plancia resta libera. Intorno al tavolo, ci sono due divani convertibili, entrambi possono essere utilizzati per sedersi fronte marcia. A questi otto posti a sedere, si aggiungono tre poltrone nella zona di comando. A centro barca, un modulo attrezzato come cucina, compatto ma completo. Lungo le fiancate, il posto per i parabordi e un corrimano inserito nella murata. A prua, un prendisole per tre persone e sotto una stiva.

Sotto coperta ci sono quattro posti letto, due a prua, ottenuti semplicemente stendendo il divano, e due a poppa, in una zona ad altezza ridotta. Lungo le murate tanto spazio e molti vani di stivaggio. Il migliore sfruttamento di ogni volume è una caratteristica comune a tutti i modelli De Antonio. Il bagno è essenziale ma comodo. Questo 10 metri può essere accessoriato con l’aria condizionata e il gruppo elettrogeno. Trovano posto in questa grande estiva, dove c’è spazio anche per i toys e tutte le borse che volete.

La prova

De Antonio D32 Open

Tutte le motorizzazioni, scelte da De Antonio per il D32 Open, sono coppie di motori fuoribordo Mercury. Il modello V6, 6 cilindri a V da 200 o 225 cavalli, oppure il modello V8 nelle potenze da 250 o 300 cavalli. E, in quest’ultimo caso, è disponibile anche il comando di manovra joystick. A proposito di manovre, voglio segnalarvi l’opportunità di inserire un bottazzo di gomma attorno al perimetro della barca e della plancetta bagno. In questo modo, nelle fasi di accosto ad altre imbarcazioni, non rischiate di danneggiarne. In plancia, c’è posto per due display da 12 pollici. Qui ne abbiamo uno ma accanto se ne può aggiungere un altro. Perché è importante avere degli schermi grandi? Perché se il mare è mosso e la barca rolla e beccheggia è più facile centrare, colpire il bersaglio sullo schermo perché è grande.

De Antonio offre la possibilità di scegliere tra due tipi di correttori d’assetto: i tradizionali flap, molto efficaci anche alle più basse andature per passare dal dislocamento alla planata, e i più moderni Interceptor, che però hanno una maggiore efficacia quando la barca è già in velocità. In particolare, poi, alcuni modelli hanno una funzione automatica di correzione dello sbandamento, del rollio e anche del beccheggio. Io però adesso le disinserisco perché voglio agire manualmente. Velocità di planata appena superiore ai 10 nodi. Bel bilanciamento delle masse lungo l’asse longitudinale. Questo è già un ottimo inizio. Angolo di sbandata elevato, ci dice quanto è profonda questa carena, soprattutto la prua per aprire bene le onde. Andatura di crociera di 25 nodi con il motore ad appena 4.300 giri al minuto. C’è molto vento, ma sotto costa il mare è calmo. Poi dopo andremo ad affrontarlo anche là in mezzo, dove le onde sono più alte.

De Antonio D32 Open

30 nodi, 4.500 giri minuto, si naviga che è una meraviglia. Gli spruzzi vengono deflessi lontano, il vento non entra all’interno del living. Insomma, navigare in crociera veloce con il D32 Open è stupendo. E ora cerchiamo un po’ più di sportività. Intanto portiamo i motori al massimo regime di crociera, cioè quello che potete mantenere a lungo quanto volete. Do un po’ di trim per sollevare la prua, ma ne basta poco. E, senza toccare il gas, sono arrivato a 32 nodi. Ora però il gas lo tolgo, anzi lo spingo tutto, anche perché questa imbarcazione ha una carena super efficiente, grazie a due redan che sono posti in posizione centrale, uno più avanzato rispetto alla mia posizione, uno leggermente a poppa via, e poi un terzo redan molto più sottile in prossimità dello specchio di poppa. Allora, vediamo se funziona. Giù la manetta. Qui le onde sono più alte. Ma direi che la navigazione è comunque confortevole, anche alla massima velocità di 47 nodi.

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Ranieri International Next 275 SL: la prova della barca a motore [VIDEO] https://www.motorionline.com/ranieri-international-next-275-sl-la-prova-della-barca-a-motore-video/ https://www.motorionline.com/ranieri-international-next-275-sl-la-prova-della-barca-a-motore-video/#respond Fri, 17 May 2024 09:36:13 +0000 https://www.motorionline.com/?p=940284

Ranieri International ha realizzato due nuovi modelli di poco più di 8 metri. Una si chiama Next 275 LX, ha il ponte di coperta rialzato e quattro posti letto. Questa, la 275 SL, sembra un open, ma in realtà ha una cabina con due posti letto. Il ponte di coperta è tutto su un unico livello, non ci sono gradini, perché in barca sono un fastidio. Su una barca di 8 metri sai già che dovrai accontentarti degli spazi che hai a disposizione, ma non su questo modello, non su questo Ranieri International Next 275 SL.

Le caratteristiche

Adesso vi faccio vedere tutte le possibili configurazioni di questa zona. Oltre al divano abbiamo le sedute laterali, una per ogni lato. E poi c’è anche questo divanetto e credo che qui, in totale, possano sedersi anche otto persone intorno al tavolo. Al posto di queste sedute, comode perché girevoli, potreste trovare un divanetto di pilotaggio. A proposito di sedute, che ne dite di questo divanetto affacciato sul panorama? Una soluzione intelligente. Liberiamo la vasca motore per poter tiltare il fuoribordo. Questa prua mi ricorda un po’ quella dei bowrider americani che sanno sfruttare benissimo questa zona della barca. Meglio di così non si può.

Ranieri International Next 275 SL

Divanetti laterali che sono chaise longue e poi con un piano aggiuntivo si forma un unico grande prendisole. Due aspetti da non sottovalutare, battagliola che arriva sino al vertice di prua per la nostra sicurezza e pedana d’imbarco larga, per facilitare le operazioni di sbarco e imbarco. Il tavolino si può montare anche a prua. Massima sicurezza in queste poltroncine che avvolgono tutto il corpo e quando le utilizziamo come appoggiareni sono comodissime.

In plancia spazio per display di grandi dimensioni e poi una finezza, un rivestimento con gli stessi tessuti delle tappezzerie. Questi rivestimenti non sono solo estetici. In barca, con il rollio, a volte si perde l’equilibrio e avere un’imbottitura morbida è utile. Sotto il cassero il locale bagno, con vari armadietti e il frigo che, in alternativa, potrebbe essere anche in coperta e sotto il pozzetto una cuccetta per due persone.

La prova

Ranieri International Next 275 SL

Oggi proviamo la versione con monomotore ma lo specchio di poppa, il progetto della barca, lo scafo sono fatti anche per installare due motori. Siamo su una barca open, stacco di sicurezza allacciato, obbligatorio, sempre. Proviamo questa imbarcazione con un motore Suzuki da 300 cavalli. Navighiamo lungo la costa che da Genova porta verso il promontorio di Portofino. Giornata d’autunno con vento di tramontana piuttosto forte, ma sotto costa il mare è abbastanza caldo. Sto pilotando in piedi, ma potrei anche sedermi. La visuale è comunque buona. Poi posso alzare il sedile e, quindi, chiunque può trovare la posizione ideale in base alla propria statura.

La velocità è di 20 nodi. La brezza che mi arriva in viso è moderata. Il rumore bassissimo. L’assetto perfetto. Il trim è ancora quello di partenza, cioè tutto giù. Insomma, non si deve fare nulla. Basta godersi la navigazione. E, a questa andatura, il consumo è di circa 30 litri ora, il che significa che ci occorre un litro e mezzo per ogni miglio. Molto dolce anche in virata. Nessun comportamento nervoso. È una barca da diporto per la famiglia, piacevole. Il fatto è che con 300 cavalli, forse, possiamo renderla anche un po’ aggressiva. Che dite?

Ranieri International Next 275 SL

Qui dove il vento soffia per una distanza più lunga sull’acqua, le onde si stanno formando ed è il momento di dare gas. All’aumentare della velocità tende a diminuire l’angolo di trim dello scafo, quindi do un po’ di trim io, cioè aumento l’inclinazione del fuoribordo. Quando una barca risponde bene e prontamente alle regolazioni del trim, mi piace perché significa che è stata fatta in modo che il pilota possa decidere l’assetto che vuole avere. Un assetto che è in funzione delle persone che abbiamo a bordo, ma anche delle condizioni del mare. Guardate, siamo a 35 nodi, con un po’ di onda, e mi sento perfettamente a mio agio, ma lo sarebbe chiunque, anche senza esperienza. Il consumo adesso è di circa 60 litri ora, ci stiamo avvicinando ai due litri per miglio.

Tutte queste prestazioni sono frutto anche di una carena un po’ speciale, che ha uno step. Adesso però ho voglia di metterla a tutta manetta. Esce bene dall’acqua, stacca le sezioni prodiere, riesco a tenerla alta sulla superficie in modo che l’attrito, o meglio la resistenza idrodinamica, sia la minima possibile. Velocità massima per la Next 275 SL di Ranieri International 39 nodi. Quando una barca ti piace perché ha quelle caratteristiche di stile, di qualità e di abitabilità sopra e sotto coperta che ti soddisfano, non ti resta che provarla. E se anche la prova di navigazione è positiva, beh, allora… Attenzione, state per staccare un assegno!

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Riva 88 Folgore: lo sportfly avveniristico e funzionale https://www.motorionline.com/riva-88-folgore-lo-sportfly-avveniristico-e-funzionale/ https://www.motorionline.com/riva-88-folgore-lo-sportfly-avveniristico-e-funzionale/#respond Tue, 14 May 2024 09:47:40 +0000 https://www.motorionline.com/?p=939965 Riva è il cantiere italiano del Gruppo Ferretti ed una delle ultime novità è ’88 Folgore. Si tratta di uno sportfly dalle linee moderne, con elementi ripresi dal mondo dell’automotive, con un mix tra lusso e spirito sportivo. Anche grazie all’utilizzo di materiali pregiati sia all’esterno che all’interno, dove sono presenti quattro cabine.

Gli esterni

La Riva 88 Folgore propone, come dicevamo, delle linee slanciate e moderne, per dare un aspetto avveniristico a questo modello, pur mettendo sempre la funzionalità in primo piano. A poppa, infatti, c’è un portellone che si ribalta e può essere posizionato parallelo al galleggiamento o immerso nell’acqua. Per poter usufruire del beach club da 6 metri quadrati oppure per consentire il varo e l’alloggio del tender. Inoltre, nel pozzetto, c’è un’ampia area divano con tavolo.

Riva 88 Folgore

I materiali sono di alto livello, partendo dal carbonio, ma anche alcune decorazioni in acciaio e in mogano, per far risaltare il lusso. Parlando di eleganza, sulla 88 Folgore è presente un hard-top in cristallo, che si apre a ribalta sia verso prua che verso poppa. Per poter avere un flusso d’aria sia in navigazione che in ormeggio.

Gli interni

Anche gli interni dello sportfly richiamano al lusso, con molti materiali pregiati come mogano, acciaio, marmo e cristallo. Con la master cabin che può essere scelta con tre diversi layout e la zona notte completata da una cabina vip a prua e due cabine doppie, tutte con bagno indipendente. L’area cucina è separata dagli altri locali, per garantire la massima privacy di servizio.

Riva 88 Folgore

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Fiat Topolino Dolcevita: l’auto protagonista della Fiera Nautica [FOTO] https://www.motorionline.com/fiat-topolino-dolcevita-lauto-protagonista-della-fiera-nautica-foto/ https://www.motorionline.com/fiat-topolino-dolcevita-lauto-protagonista-della-fiera-nautica-foto/#respond Mon, 06 May 2024 09:08:43 +0000 https://www.motorionline.com/?p=939129 Fiat è stata protagonista della Fiera Nautica 2024 di Porto Rotondo, in Sardegna. L’evento ha visto la partecipazione di 135 espositori e 20.000 visitatori ed il marchio del Gruppo Stellantis ha portato la Topolino Dolcevita, la versione aperta del nuovo modello, oltre a due Fiat 500 del Mare, il modello offshore ispirato alla 500.

“La presenza di Fiat alla kermesse – le parole di Giuseppe Gallassi, managing director di Fiat e Abarth Italia, durante l’evento a Marina di Porto Rotondo – sottolinea l’impegno costante del Brand verso un futuro sempre più sostenibile e dà il via alla stagione estiva, ideale da vivere con Topolino Dolcevita. Che si adatta perfettamente sia all’animato centro cittadino sia ai magnifici borghi italiani come Porto Rotondo, simbolo della Dolcevita italiana”.

La Fiat Topolino Dolcevita e non solo

La Topolino Dolcevita è stata esposta davanti allo Yacht Club, nel sessantesimo anniversario della Marina di Porto Rotondo. È la versione a cielo aperto del nuovo modello Fiat, con una batteria da 5,4 kWh, un’autonomia dichiarata di 75 chilometri ed una velocità massima di 45 km/h, dedicata agli spostamenti all’interno delle città.

Fiat 500 del Mare

Il listino prezzi è pari a 9.890,00 euro, invariato rispetto alla versione chiusa, e grazie anche agli incentivi statali, Fiat Topolino Dolcevita è disponibile con una soluzione leasing a 48 mesi con un canone mensile a partire da 39 euro. All’evento nautico, erano presenti anche la 500 del Mare, come courtesy boat per raggiungere il “Topolino Sunset Cafe” nella piazza dello Yatch Club di Porto Rotondo, ed anche la Fiat 600e, messa anch’essa a disposizione come auto di cortesia per l’evento sardo.

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ABT Marian M 800-R: il lussuoso yacht elettrico che combina innovazione e performance [FOTO] https://www.motorionline.com/abt-marian-m-800-r-il-lussuoso-yacht-elettrico-che-combina-innovazione-e-performance-foto/ https://www.motorionline.com/abt-marian-m-800-r-il-lussuoso-yacht-elettrico-che-combina-innovazione-e-performance-foto/#respond Mon, 29 Apr 2024 13:09:50 +0000 https://www.motorionline.com/?p=938644 ABT Sportsline, noto tuner tedesco che conosciamo soprattutto per i suoi pacchetti d’elaborazione destinati alle vetture di Audi, fa un’inedita escursione “marina” collaborando con Marian, azienda austriaca che sviluppa yacht elettrici, per dar vita ad un’esclusiva ed innovativa barca elettrica: la ABT Marian M 800-R.

Solo 20 unità, il prezzo è di 450.000 € (IVA esclusa)

La compatta imbarcazione dal design elegante unisce innovazione e performance, mettendo insieme il meglio delle due aziende che condividono maestria artigianale, spirito innovativo e progresso tecnologico. L’M 800-R è una barca sportiva che eroga fino a 450 kW, raggiungendo una velocità massima di 85 km/h. Sarà prodotta in sole 20 unità nel cantiere navale di Marian in Austria e verrà proposta ad un prezzo di 450.000 € (IVA esclusa).

ABT Marian M 800-R

Autonomia fino a 80 km, spazio per nove persone a bordo

L’esclusivo yacht elettrico di lusso è stato realizzato sulla base della Marian M 800 Spyder, con un configurazione dello scafo che ne ottimizza l’efficienza con un’autonomia di 80 chilometri in modalità crociera, così come le prestazioni. Grazie al suo particolare design, il ponte di prua dell’M 800-R offre comodi posti a sedere e possibilità di relax per un massimo di nove passeggeri.

Si ricarica in meno di un’ora

L’M 800-R è alimentato da un motore Next-Gen-E da 250 kW, alimentato da un batteria agli ioni di litio da 121,5 kWh e da un sistema di spegnimento integrato. Il caricatore CCS consente una ricarica rapida in corrente continua fino a 150 kW permettendo di effettuare una ricarica completa in meno di un’ora. Lo yacht, ricaricabile anche con connettore a corrente alternata fino a 22 kW, può essere ricaricato sia nelle tradizionali colonnine per auto elettriche che nelle stazioni di ricarica marittime.

ABT Marian M 800-R

Tre programmi di guida

L’M 800-R può navigare in tre diverse modalità di guida: ABT, quella più sportiva, che mobilità tutto il potenziale di spinta fino a 450 kW; Port, che riduce la potenza a 15 kW per manovre a basse velocità e in sicurezza nei porti; Cruise, modalità silenziosa e ottimizzata per una guida efficienza su lunghe distanze sfruttando una potenza fino a 250 kW.

Sedili in Alcantara e spunti stilistici in tipico stile ABT

L’ABT Marian M 800-R è stato progettato in modo intelligente per adattarsi a diversi contesti essendo idoneo a navigare sia in acqua dolce che in acqua salata. Gli elementi di design sono stati ideati e realizzati da ABT, come i sedili con schienale a guscio rivestiti in Alcantara. Particolarmente caratteristica è la presa d’aria sul vano motore che riprende le tipiche prese d’aria sui passaruota della auto elaboratore da ABT Sportsline. L’illuminazione ambientale e subacquea crea un’atmosfera suggestiva a bordo, sia di giorno che di notte.

ABT Marian M 800-R

Lo yacht elettrico è poi dotato di volante multifunzione illuminato, display da 12 pollici che integra plotter cartografico GPL e indicazione della temperatura dell’acqua. La scelta dei rivestimenti in pelle rossa è un omaggio ai colori aziendali di ABT Sportsline, ma in alternativa i clienti possono scegliere tra altre due varianti cromatiche optando per i rivestimenti in antracite o in bianco.

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Honda BF 350: la prova dei motori su MV Marine Mito 31 R [VIDEO] https://www.motorionline.com/honda-bf-350-la-prova-dei-motori-su-mv-marine-mito-31-r-video/ https://www.motorionline.com/honda-bf-350-la-prova-dei-motori-su-mv-marine-mito-31-r-video/#respond Mon, 22 Apr 2024 09:27:06 +0000 https://www.motorionline.com/?p=938008

Oggi ci divertiremo, perché abbiamo un ottimo gommone MV Marine Mito 31 R e due eccellenti fuori bordo Honda BF 350 V8. Cominciamo con le caratteristiche tecniche di questo motore. Lo abbiamo atteso a lungo e finalmente è arrivato. Sì, c’è voluto del tempo, ma sappiamo bene come lavora Honda. Vuole collaudare a lungo i suoi prodotti e immetterli sul mercato solo quando sono assolutamente perfetti. Non è stato semplice progettarlo e poi costruirlo, perché non ha alcuna relazione con il mondo automotive. È nato esclusivamente per la nautica, per l’acqua, dolce o salata.

Le caratteristiche

Honda BF 350 2024

Sotto questa splendida calandra c’è un motore V8 da quasi 5 litri, esattamente 4.952 cm³. Conosciamo bene le qualità dei motori Honda e una di queste è la silenziosità. Hanno reso così silenzioso questo grande motore con uno speciale albero, che riduce le vibrazioni anche ai bassi regimi. Poi, quando si mette giù la manetta, il rumore sale, ma è il rumore dello scarico che si avverte soprattutto se siete su una barca che segue, non a bordo. Naturalmente impiega le migliori tecnologie di Honda come il VTEC, il BLAST, l’ECOMO.

Il VTEC è il sistema di fasatura variabile di Honda così efficiente da aver portato al successo la casa giapponese infinite volte nel motorsport. La superficie dei cilindri viene trattata in modo da trattenere un sottile film d’olio, che serve sì a migliorare la lubrificazione ma anche a ridurre l’attrito e, conseguentemente, a migliorare l’efficienza. Conosciamo bene il BLAST, il sistema che fa scatenare più in fretta possibile quanti più cavalli possibile.

Honda BF 350 2024

E conosciamo bene anche l’ECOMO, che ci fa risparmiare benzina quando non chiediamo al motore di incrementare la velocità. Non dobbiamo fare nulla, non tocchiamo la manetta, navighiamo ad andatura costante e l’elettronica sceglie la carburazione ideale per quella velocità, con minimo consumo di benzina. Le prese del circuito di raffreddamento sono due e sono messe in posizione da permettere anche assetti molto sportivi, cioè di alzare il motore sullo specchio e di trimmarlo parecchio, anche se non è certo questo l’assetto migliore per il diporto, semmai per chi ha un cuore sportivo.

Il tilt, cioè l’operazione che porta il motore fuori dall’acqua, può venire automaticamente con un doppio clic fino a un angolo predeterminato. Sulla chiesuola dei comandi ci sono varie funzioni. La selezione della stazione di controllo, se ce ne fosse più di una. Fast idle, per accelerare in folle. Una leva per controllare il gas di entrambi i motori. Automatic trim, per la regolazione automatica dell’inclinazione del motore in base alla velocità. E infine, cruise control e trolling. Sul display tutte le informazioni che vogliamo, da quelle fondamentali a quelle del controllo delle funzioni attivate.

La prova

Honda BF 350 2024

Proviamo la versione R del mito 31 di MV Marine con due fuoribordo Honda BF 350 V8. Questi motori sono stati realizzati pensando all’attuale uso delle imbarcazioni, dotate di mille accessori elettrici ed elettronici, quindi ben sapendo quanto sono energivori oggi gli scafi, le barche e i gommoni. Ed è per questo che il motore produce 44 ampere di corrente al minimo e poi accelerando arriva a darne sino a 80. I test effettuati da Honda con imbarcazioni simili, ma di 8 metri di lunghezza e un solo fuoribordo, dicono che il consumo è di circa 2 litri per ogni miglio.

Questo è uno scafo più grande (9,35 metri), abbiamo 700 cavalli, ma a 21 nodi consumiamo 42 litri/ora. Cioè, anche in questo momento, su questo gommone stiamo percorrendo mezzo miglio con un litro. L’ECOMO, il sistema elettronico che controlla la mappatura e i consumi, lavora al meglio fino a 4.500 giri/minuto. Vediamo cosa succede. Diamo un po’ di trim. 31 nodi, 64 litri/ora. Siamo anche a questa velocità, molto vicini a 0,5 miglia con un solo litro. Il regime è di 3.300 giri. Ancora gas, ancora trim. Si danza su queste onde lunghe di mare in scaduta, alte circa mezzo metro. Ma sentite la morbidezza di questo scafo.

Honda BF 350 2024

Siamo a 40 nodi. Adesso le cose sono cambiate. Il consumo qui è un po’ più elevato. Siamo a 0,35 miglia con un litro. Ma stiamo navigando veloci. Cambiamo direzione, andiamo a prendere le onde con la prua, tanto per assaggiare ancora meglio questa carena. Riuscite a sentire quanto sono ancora silenziosi anche a questa andatura questi motori? Favolosi! Che accelerazione! Non me l’aspettavo! Sono super brillanti! Nella parte alta del contagiri diventano ancora più cattivi! Ok, adesso si comincia a fare sul serio! La potenza massima la raggiungono fra 5.000 e 6.000 giri al minuto e adesso sono proprio a 6.000 giri! Su con il trim, come la scia! Sportiva, vero? Per forza, sono a 57 nodi. Che stabilità. È eccellente. Consumo massimo della coppia dei motori, 235 litri per ora. C’è fuoribordo, cattivissimi in accelerazione, piuttosto parchi nei consumi alle andature intermedie e una furia a tutta manetta.

MW Marine costruisce i suoi gommoni in un nuovo tecnologico stabilimento di produzione e adotta ormai da molti anni le migliori tecniche e i migliori materiali come l’infusione sottovuoto di resina vinilestre per le stampate di carena e coperta e il sistema RTM Light per stampare elementi di grandezza minore. Mito 31 R è uno dei gommoni più veloci della sua categoria, lungo 9 metri e 35 centimetri e largo 3 metri e 30 centimetri. Ne esistono varie versioni che si distinguono per le forme e le misure della console e del cassero, per pozzetti con differenti configurazioni e per spazi sotto coperta con vari allestimenti. Scegliete pure il modello che preferite del Mito 31, anche utilizzando il configuratore virtuale. Io posso dirvi che, con questa coppia di motori Honda BF 350 V8, è favoloso.

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Tullio Abbate Sea Star 22 RS: la prova con motore Suzuki DF250 Kuro [VIDEO] https://www.motorionline.com/tullio-abbate-sea-star-22-rs-la-prova-con-motore-suzuki-df250-kuro-video/ https://www.motorionline.com/tullio-abbate-sea-star-22-rs-la-prova-con-motore-suzuki-df250-kuro-video/#respond Fri, 05 Apr 2024 10:16:21 +0000 https://www.motorionline.com/?p=936340

Lago di Como, motoscafo Tullio Abbate, motore Suzuki Kuro. Che prova sarà questa? Sulle acque di questo lago sono nate tante barche da corsa e ancora oggi, qui, dal 1949, si corre la 100 miglia del Lario. Insomma, questo è un teatro perfetto per mettere alla prova un fuoribordo dal cuore sportivo.

Le caratteristiche

Tullio Abbate Sea Star 22 RS

Questo scafo è Tullio Abbate Seastar 22 RS, lunghezza 6 metri e mezzo, larghezza 225 centimetri, carena con due step, ruota di prua di ampio raggio e baglio stretto al galleggiamento. Tullio Abbate è stato uno dei piloti di motonautica più vincenti al mondo. Ha scritto la storia dei motoscafi sportivi costruendo scafi mitici, primo fra tutti il 42 piedi realizzato per Ayrton Senna nel 1994. Torniamo alla ragione di questa prova. Il DF 250 Kuro di Suzuki è un V6, la stessa versione, lo stesso blocco motore che equipaggia i precedenti DF 250 e 300 CV. Però questo è stato aggiornato attraverso l’incessante lavoro di sviluppo di Suzuki.

I due ideogrammi sulla parte posteriore della calandra significano nero e esperto. Non a caso la calandra è stata disegnata con uno stile che è ricco di fascino e anche esperienza, per adattarsi soprattutto a quello che c’è sotto, un nuovo sistema di aspirazione e filtraggio dell’aria. Speciali condotti interni servono per togliere dall’aria le molecole d’acqua che, se finissero in camera di scoppio, finirebbero per compromettere l’efficienza e persino la durata del motore. È nuova anche la parte sott’acqua. L’ogiva, che contiene gli ingranaggi dell’invertitore, è stata ridotta di dimensioni per ridurre la sua resistenza idrodinamica e la pinna è asimmetrica, in modo da aumentare l’efficienza dell’elica e minimizzare gli effetti negativi prodotti dal senso di rotazione. Le prese d’acqua multiple aumentano il flusso dell’acqua di raffreddamento in modo da ottenere una temperatura costante del motore in ogni condizione, a ogni velocità. Lenta, media, veloce.

La prova

Tullio Abbate Sea Star 22 RS

Adesso però lo mettiamo in moto e lo mettiamo alla prova. La chiave elettronica esclude l’immobilizer, l’antifurto, e per l’avviamento basta premere un pulsante, è automatico. I comandi sono drive-by-wire, fluidi, precisi, gradevoli, ma qui abbiamo qualcosa in più, l’acceleratore a pedale, un abbinamento perfetto con il bracket e il contenuto sportivo di questo prodotto. Se dobbiamo fare una prova di una barca sportiva quasi da corsa, questo marchio evoca proprio le competizioni di motonautica, facciamola bene no? Non uso l’acceleratore a pedale perché penso che la utilizzerete questa imbarcazione per diporto e quindi con la manetta classica. Quando si parla di Tullio Abbate si parla della storia della motonautica. Questa carena è stata disegnata da Tullio Abbate, ma è stata poi perfezionata nel tempo dalle successive generazioni della famiglia e oggi presenta uno scafo con due step molto, molto sportivo. Ma quello che fa la differenza è il setup, cioè quello che loro riescono a fare.

È un cantiere che realizza tutto in proprio, compreso il bracket che può essere di tipo diverso se viene utilizzato nelle competizioni e che può essere montato anche asimmetrico, cioè non centrato sullo specchio di poppa come adesso in questa versione da diporto, ma spostato per compensare gli effetti dovuti proprio al senso di rotazione di una sola elica. Una sola elica, un solo fuoribordo, ma da 250 cavalli e poi il DF 250, quello più sportivo di Suzuki. Che meraviglia! Correre in motoscafo sul lago di Como, la storia della motonautica, la leggenda! Siamo a 33 nodi. Guardate la stabilità di questo piccolo natante a questa velocità. Il consumo è di appena 28 litri/ora, perché quando fai uno scafo da corsa lo fai leggero, naturalmente robusto, ma se pesa poco, consumi anche poco.

Tullio Abbate Sea Star 22 RS

La coperta di questo esemplare è in resina vinilestre infusa sottovuoto, mentre lo scafo è realizzato con stratificazioni manuali, ma con una speciale fibra aramidica che è stata inventata da Tullio Abbate. In ogni caso, il cantiere ve la realizza come volete, anche totalmente per infusione di resina sottovuoto. Alziamo un po’ il trim. È leggera sull’acqua, è precisissima, non importa se fa freddo, non importa se è inverno. Siamo qui per correre. C’è solo da evitare le anatre, in questa stagione il lago è deserto. Bello sentire il rombo di questo motore. Allora, se navighiamo a velocità costante, lo sappiamo, il lean barn di Suzuki riesce a farci risparmiare carburante, perché smagrisce la carburazione. Se non dobbiamo accelerare, non abbiamo bisogno di tanto combustibile, di tanta benzina. Possiamo mantenere costante l’afflusso di carburante e aumentare semmai l’aria, quindi smagrire la carburazione. Lo fa il Limban automaticamente.

Quando acceleriamo, le cose cambiano. Ci dà potenza, spinta, coppia, ma naturalmente vuole più carburante. Ok, adesso cambio le regole del gioco. Folle. Select. E passiamo all’invertitore sulla leva, ma con l’acceleratore a pedale. Ora è il momento di tirare fuori il cuore sportivo di questo motoscafo, ma soprattutto di questo motore. Ho due mani sul timone, contrariamente al solito, quando ne tengo sempre una sulla manetta, perché l’acceleratore, avete visto, è a pedale. E con due mani sul timone la controllo bene. Adesso, prima di lanciarla tutta a manetta, Vi faccio vedere l’accelerazione. Siamo a 25 nodi.

Tullio Abbate Sea Star 22 RS

Trenta. Trentacinque. Quaranta. Quarantacinque. Cinquanta. Cinquantuno. Ancora. Cinquantadue. Cinquantatré. Adesso lo metto in assetto e provo la massima. Un po’ di flap, per stenderla meglio sull’acqua. E ora sì, ora sì che posso mettere giù il pedale fino in fondo. Via i flap! Mi tiro un po’ su, mi stanno frenando. 54 nodi! Che spettacolo! Bellissimo! È tutto un gioco di trim e flap, ma è un gioco divertente. Beh, naturalmente non è il caso di esagerare, potete anche non scegliere un assetto aggressivo, ma io sceglierei comunque questa potenza, questa grinta, questa sportività, anzi cattiveria, del Suzuki DF250 Kuro.

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Lexus LY680: si aggiorna lo yacht di lusso giapponese [FOTO] https://www.motorionline.com/lexus-ly680-si-aggiorna-lo-yacht-di-lusso-giapponese-foto/ https://www.motorionline.com/lexus-ly680-si-aggiorna-lo-yacht-di-lusso-giapponese-foto/#respond Fri, 22 Mar 2024 13:37:35 +0000 https://www.motorionline.com/?p=935232 Non solo auto per Lexus, ma il marchio giapponese propone anche yatch di lusso: è il caso di LY680, l’evoluzione dell’imbarcazione di alta gamma. Questo modello propone un aggiornamento soprattutto legato al flybridge e la zona nuoto, entrambi ampliati per garantire un maggiore spazio per il divertimento e per il relax.

Le caratteristiche

Il nuovo Lexus LY680 incarna la filosofia del marchio “sentirsi a casa in mezzo al mare”, con un esterno legato al concetto di design ‘L-finesse’ ed interni curati nei minimi dettagli. Il flybridge è stato ampliato di 1.400 mm e dispone di uno spazioso divano lounge e di un barbecue, per consentire agli ospiti di rilassarsi e godersi il mare.

Lexus LY680

Sempre in tema di divertimento e relax, c’è stato un ampliamento importante anche della zona nuoto, più grande di 700 mm, potendo così praticare un’ampia gamma di attività in mare aperto, come le moto d’acqua. Nel complesso, lo yacht è lungo 20,66 metri, propone 3 camere e può trasportare fino a 15 passeggeri.

Il motore e le specifiche

Questo modello è spinto dal doppio motore Volvo IPS 1350/1050, con un serbatoio per poter contenere oltre 4.000 litri di carburante ed uno di 852 litri di acqua dolce.

Lexus LY680

Uscita

Il Lexus LY680 viene prodotto da Horizon Group e verrà, almeno per il momento, venduto esclusivamente in Giappone. Tuttavia, il marchio giapponese fa sapere che “le vendite in altri mercati esteri saranno prese in considerazione in futuro in base alla domanda dei clienti”. Le consegne sono previste dalla primavera 2026.

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Tankoa Yachts Milano: il nuovo 70 metri di lusso [FOTO] https://www.motorionline.com/tankoa-yachts-milano-il-nuovo-70-metri-di-lusso-foto/ https://www.motorionline.com/tankoa-yachts-milano-il-nuovo-70-metri-di-lusso-foto/#respond Fri, 15 Mar 2024 13:18:56 +0000 https://www.motorionline.com/?p=934597 Un nuovo yacht di lusso si affaccia sul panorama nautico: è Tankoa Yachts Milano. Si tratta del nuovo 70 metri del cantiere genovese, spinto dalla propulsione diesel-elettrica e con fuel cell in grado di fornire fino a 200 kW di potenza. “Incarna la nostra visione di eccellenza – sono le parole del CEO Vincenzo Poerio – che fonde tecnologia all’avanguardia e meticolosa attenzione ai dettagli”.

Le caratteristiche

Questa imbarcazione vanta dimensioni importanti, con appunto 70 metri di lunghezza, una larghezza di 11,80 metri ed un pescaggio di 3,50 metri. Propone delle forme pulite ed armoniose “per fornire un effetto visivo di leggerezza, purezza e serenità”, con linee moderne e raffinate. L’area di poppa propone un beach club con sala lounge, dotata di palestra convertibile, un’area relax con sauna e sala massaggi e murate laterali abbattibili che si aprono al livello del mare.

Tankoa Yachts Milano

Presente anche una piscina esterna, con un’ampia area prendisole, mentre la sala macchine è su un unico livello ed è situata sotto il ponte inferiore. Dove è presente anche un garage specifico per water toys e attrezzature per immersioni, una lavanderia, la zona equipaggio, dodici cabine e una palestra entrambe ad uso dell’equipaggio. Sul ponte principale, è presente una lounge all’aperto collegata al beach-club tramite scale centrali, seguita dal salone principale e dalla zona pranzo. Non mancano due suite VIP, una cucina e l’ampia cabina armatoriale sul ponte superiore.

Il motore

La Tankoa Yachts Milano propone una sistema di propulsione diesel-elettrico, composto da quattro generatori a velocità variabile (CAT C32, con una potenza massima di 940 ekW) incaricati di fornire energia elettrica a due motori elettrici, ognuno da 1650 kW, consentendo una velocità massima di 16.5 nodi. Come dicevamo, poi, è presente anche un fuel cell in grado di fornire fino a 200 kW di potenza, per un mix di sostenibilità, comfort e sicurezza.

Tankoa Yachts Milano

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Nerea NY24 Limo: la prova del tender di lusso nelle acque liguri [VIDEO] https://www.motorionline.com/nerea-ny24-limo-la-prova-del-tender-di-lusso-nelle-acque-liguri-video/ https://www.motorionline.com/nerea-ny24-limo-la-prova-del-tender-di-lusso-nelle-acque-liguri-video/#respond Thu, 22 Feb 2024 10:31:17 +0000 https://www.motorionline.com/?p=932770

Oggi vedremo un’imbarcazione che per tante ragioni potremmo definire diversa da tutte le altre: NY24 Limo di Nerea Yachts. Un tender di gran lusso, dallo stile raffinato. Con il termine tender siamo soliti indicare i modelli che fanno da supporto alle imbarcazioni più grandi, per trasportare le persone a terra o nelle baie, dove uno yacht non riesce a entrare. Ma immaginiamolo come tender di una villa affacciata sul mare o su un lago, insomma come motoscafo che, grazie a questo layout, può trasportare tante persone.

Nerea Yacht viene definita dal suo fondatore, Dario Messina, l’officina del mare. Un termine che mi piace molto perché indica la passione non solo per la progettazione, ma anche per la costruzione. Ogni modello di Nerea Yacht è poi un’opera stilistica magnifica, che sarebbe riduttivo riassumere dicendo che è curata in ogni dettaglio, perché non c’è solo cura. C’è estro, c’è abilità artigianale, c’è ricerca delle forme.

Le caratteristiche

Nerea NY24 Limo

NY24 Limo è lunga 7,35 metri ed è stata firmata da Alessio Battistini e Davide Bernardini di Idea Italia. Qui la vediamo con un elegante e pura livrea bianca. Lo spazio è dedicato agli spostamenti a bordo e alle sedute. Il divano corre da un lato all’altro attraversando la prua e poi, a poppa, altre sedute. Minimale la postazione di pilotaggio. Il capo di banda è calpestabile così come il ponte di prua, senza ostacoli, con le attrezzature a raso della superficie. I fianchi sono disegnati da linee sinuose e da un fregio scuro che, negli altri modelli, nasconde la finestratura della cabina. Ci sono scalini per salire o scendere da bordo, sia a poppa sia sui fianchi. Quasi come se si volesse permettere a una lady di imbarcarsi con tacchi a spillo.

A bordo si percepisce una perfetta armonia di forme, di colori, di materiali e finiture. Si presta così favorevolmente alle personalizzazioni che, se fossi uno stilista, mi divertirei a disegnarla con le mie idee e sono sicuro che il cantiere sarebbe disposto a realizzarle. Il pagliolato è rivestito, in questo caso, di un materiale sintetico, in sostituzione del tech naturale. Una scelta dettata dalla praticità e dal rispetto per l’ambiente. Questo esemplare ha un bi-mini top che offre una protezione mentre si naviga. Ha una postazione di pilotaggio particolarmente comoda. Posso governare la barca anche rivolto verso tutti gli ospiti, conversare con loro o controllare se sono comodi, se sono a loro agio. E comunque ho davanti il mare. Senza nessun ostacolo, non c’è neanche il parabrezza.

La prova

Nerea NY24 Limo

Questo modello è motorizzato con un entro fuoribordo diesel della Yanmar, il modello 4LV 250Z da 250 cavalli, ma potremmo avere in alternativa un Volvo Penta D4 da 230 cavalli, sempre con piede e poppiero. Giornata autunnale, nel Golfo del Tigullio, davanti a Santa Margherita Ligure. Onda lunga di modesta altezza, non c’è vento e non c’è onda in superficie. Questo motore è un quattro cilindri in linea, con alimentazione a iniezione diretta denso common rail, ha il turbo e l’intercooler. La proviamo senza carico a bordo, immaginando quale potrebbe essere l’assetto con tante persone e, a tale proposito, starà al comandante disporle in modo che il peso sia ben bilanciato, equilibrato sia longitudinalmente che lateralmente, perché questo scafo ha una V profonda, 18,5 gradi l’angolo diedro allo specchio di poppa, quindi sente parecchio lo sbandamento laterale.

Ma questa è anche una caratteristica necessaria per passare sulle onde in modo morbido. Duemiladuecento giri minuto, siamo in quel range di massima coppia di questo diesel, che va esattamente da 1900 a 3200 giri minuto e qui il rendimento è buono perché consumiamo 16 litri per ora alla velocità di 14 nodi, quindi poco più di un litro per ogni miglio. A questa velocità le cose vanno ancora meglio: 20 nodi, 20 litri per ora, esattamente un litro per miglio. Quello che tutti desideriamo da un’imbarcazione. D’accordo, siamo a carico minimo, però è una prestazione interessante. E poi mi piace questo modo di navigare così dolce, così piacevole. Gli spray rail funzionano benissimo, allontanano la scia. Non c’è rischio che, anche in presenza di vento, arrivino schizzi a bordo.

Nerea NY24 Limo

Venticinque nodi, qui è necessario dare un po’ di trim. Alziamo un po’ la prua, riportiamo l’assetto in quella condizione di 3-4 gradi di incidenza, che sono l’ottimo per navigare bene. Così bene che, anche a questa velocità, ci basta un litro per miglio. È rapidissima nel cambio di direzione e, se allungo una mano, tocco l’acqua, tanto è elevata la sbandata. Tremiladuecento giri minuto, questo è il regime di crociera ideale, a mio avviso. Qui le onde sono un po’ più alte, c’è un po’ di beccheggio anche perché ho dato trim per farla navigare più velocemente e siamo a 27 nodi. E ora andiamo per la massima! Confermo il dato fornito dal cantiere, velocità massima, al massimo regime dei motori: 35 nodi. Nerea Yachts ha sede nei pressi di Fano, nelle Marche, un distretto nautico dove esistono maestranze altamente specializzate, capaci di costruire pezzi unici come se fossero opere d’arte. E questa è un’altra ragione per scegliere un tender di lusso come questo.

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Astondoa AX8: la prova del crossover spagnolo da 24 metri [VIDEO] https://www.motorionline.com/astondoa-ax8-la-prova-del-crossover-spagnolo-da-24-metri-video/ https://www.motorionline.com/astondoa-ax8-la-prova-del-crossover-spagnolo-da-24-metri-video/#respond Thu, 15 Feb 2024 10:22:35 +0000 https://www.motorionline.com/?p=932133

Siamo in Spagna davanti all’isola di Tabarca, proprio di fronte a Santa Pola, dove ha sede il cantiere Astondoa. E questa è Astondoa AX8. Astondoa è uno storico cantiere spagnolo con cento anni di tradizione, attraverso quattro generazioni della stessa famiglia, che dà il nome al cantiere. Credo che molti si attendessero un nuovo grande flying bridge dallo stile così personale, firmato da Cristiano Gatto.

Le caratteristiche

Astondoa AX8

Trovo perfette le proporzioni della sovrastruttura, interessantissima la differenza tra l’inclinazione delle vetrate del ponte principale e il parabrezza del ponte superiore. Splendide le linee che uniscono la tuga al flying bridge e piacevole l’armonia tra l’apertura della falchetta e il fregio, che raccoglie gli oblò delle cabine. Già a partire dalle sezioni prodiere, il baglio è ampio ed è pari a 6,22 metri al galleggiamento, per offrire una maggiore abitabilità rispetto a molte concorrenti. Sul ponte di prua, un accogliente living, convertibile in prendisole, è inserito in falchette così alte che proteggono dal mare, dal vento e donano privacy. Per trovare tutto questo spazio a prua, hanno nascosto qui sotto i verricelli. Ci sono tante soluzioni che indicano come questo cantiere si impegni nel realizzare una barca perfetta.

Con questa inclinazione, ad esempio, hanno trovato un corridoio di passaggio in più. Il pozzetto è stato disegnato per essere vissuto, volendo anche con molti ospiti, affacciandosi sul mare e sul vasto beach club, che incorpora un piano immergibile per varo e alaggio. C’è anche una scaletta immergibile, che si solleva per scendere in banchina. Qui, invece, hanno ricavato spazi di stivaggio in una zona che normalmente non ne ha. La doppia scala rende simmetrica e bellissima anche la poppa. Nel salone lo stile è senza tempo. La qualità si percepisce anche attraverso i dettagli, tek e pelle ornano con classe ed eleganza. Le variazioni di ampiezza, dettate dalla scala, dagli elementi divisori, rendono più intrigante questo ambiente, il cui punto di forza però è la sua profondità e la visuale panoramica verso prua.

Astondoa AX8

Un legame architettonico unisce mobili e cornici delle finestre. Uno specchio e le luci LED disegnano il celino. La sala da pranzo ha due tavoli, tutti intorno finestre, che regalano una sensazione unica, non solo perché siamo su un grande yacht, ma perché difficilmente un 24 metri ha ambienti di questo tipo, senza la timoneria. Vetri, spazi vuoti, specchi, confondono e fanno percepire ancora più grande l’interno di questo yacht. Una scala conduce alla cucina, situata sul ponte inferiore. Qui si trova anche il quartiere equipaggio, con due cabine e tre o quattro cuccette. Il design di ogni elemento di questo yacht è stato curato in maniera impeccabile. Anche la plancia con un pannello di carbonio, le prese per l’aria condizionata, di grande stile. Al centro un display enorme per la domotica, altri due per la navigazione sui lati.

Nel celino, il tetto ha lamelle orientabili. C’è anche un salottino per chi vuole assistere alla navigazione. Verso poppa, una lounge dell’atmosfera diversa rispetto al salone, ma sempre con lo stesso stile e cura del particolare. All’esterno una bella terrazza panoramica con arredi free standing e il mobile bar. Un’altra scala conduce alle cabine. Al contrario di tanti yacht di questa misura, prodotti rigorosamente in serie, Astondoa offre la possibilità di configurare la zona notte a scelta dell’armatore. Nell’armatoriale, il letto, il testaletto, il celino e la parete che contiene il televisore sembrano essere un unico elemento d’arredo. Futuristici, i comodini. Gli armadi e le porte sono quasi invisibili, perché identici ai rivestimenti delle paratie. Questo è un elemento d’arredo bellissimo, ma è stato anche valorizzato inserendolo in una cornice appropriata. Il bagno è di gran classe, ha un doppio lavabo e una console vanity. Dal disimpegno in fondo alla scala si accede alle altre due cabine per gli ospiti che replicano la bellezza e lo stile dell’armatoriale e godono di una bella vista. Tutte hanno il proprio bagno.

La prova

Astondoa AX8

Astondoa AX8 è equipaggiata con due sistemi di propulsione IPS 1350 di Volvo Penta, ovvero sia i poddrive e due motori da 1000 CV ciascuno. Alla minima velocità di planata di 12 nodi, il consumo è di 100 litri ora. Siamo nelle acque davanti a Santa Pola, Spagna, proprio dove ha sede il cantiere Astondoa. Giornata di mare poco mosso e vento leggero. Questa è l’unica postazione di comando di questo yacht, proprio come su una grande nave. Ma, in fondo, è necessario avere il posto di pilotaggio anche sul ponte inferiore? Direi di no. Anzi, da qui la visuale è ancora migliore. Si domina ancora meglio il mare. C’è una grande sensazione di comfort, un silenzio assoluto, nessuna vibrazione, si sente appena lo sciabordio della scia sullo spigolo dello scafo a prua. È un incedere morbido, dolce, alla velocità di 15 nodi, con i motori a 1900 giri minuto. In questo momento, occorrono circa 15 litri per ogni miglio di navigazione.

È una barca fatta per lunghe navigazioni e, quindi, è importante trovare l’andatura giusta, per avere una maggiore autonomia. Noi adesso la stiamo provando e quindi stiamo vedendo alle diverse velocità quali sono i consumi. Ad esempio adesso siamo a 16 nodi e siamo passati a 18 litri per miglio. Così piacevole da pilotare, che non smetteresti mai di navigare. È grande, è un 24 metri, ma guardate come vira. Fantastica, un’evoluzione stretta, precisa, con minimo angolo di sbandamento. Passiamo sulle nostre onde, su quelle che ho creato con questa evoluzione e non avverto nessun rumore. E poi, per un comandante, è importante avere anche una vista così aperta sul fianco, più di 180 gradi. Direi 270 gradi almeno di visuale.

Astondoa AX8

2400 giri minuto, 21 nodi. È cresciuta la velocità, ma il consumo no, sempre 18 litri per miglio. Anche questa è un’analisi da fare per capire quali sono le andature migliori, quando si vuole andare un po’ più veloci. A proposito, mettiamola al massimo, giù la manetta! La barca ci è stata consegnata con il pieno di carburante e quasi il pieno anche d’acqua e la velocità massima, che oggi tocchiamo, è di 21 nodi e mezzo. Ci sono tre aspetti che mi hanno particolarmente colpito di questo yacht. Un beach club immenso dove divertirsi a contatto con il mare usando il tender, la moto d’acqua e gli altri toys, che il mercato oggi mette a disposizione. Un ponte principale senza timoneria, quindi con una straordinaria abitabilità e una magnifica vista panoramica verso prua, che altre imbarcazioni non possono offrire. E, infine, una lounge qui sul ponte superiore riparata e aperta verso la terrazza panoramica. Questa è Astondoa AX8.

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Vizyo 25: la prova della barca a motore da Albissola [VIDEO] https://www.motorionline.com/vizyo-25-la-prova-della-barca-a-motore-da-albissola-video/ https://www.motorionline.com/vizyo-25-la-prova-della-barca-a-motore-da-albissola-video/#respond Tue, 06 Feb 2024 14:46:38 +0000 https://www.motorionline.com/?p=931339

Un nuovo modello di un nuovo cantiere: Vizyo 25, fate attenzione a come si scrive. Disegnata e costruita da Vincenzo Zizzo che, dopo aver lavorato per il gruppo Azimut Benetti, ha scelto di utilizzare l’esperienza acquisita per dare origine al proprio cantiere. La storia di tanti grandi cantieri è nata proprio in questo modo ed è proseguita poi sull’onda della passione dei loro fondatori: sarà così anche per Vizyo? È presto per dirlo ma sappiamo già che, a questo primo modello, ne seguirà un altro più grande.

Le caratteristiche

Vizyo 25 è lunga 8,5 metri e larga 2,5 m, quindi è carrellabile, cioè trasportabile su carrello stradale con una vettura, ovviamente dotata di adeguata massa rimorchiabile. A proposito, il peso a secco è di 1,8 tonnellate, piuttosto contenuto. Consideriamo che è realizzata per infusione di resina vinilestre sottovuoto. Vizyo 25 è prodotta in Italia ed ha un puro stile italiano contemporaneo. Prua dritta, moderatamente rovesciata, fianchi modellati da linee sinuose, bordo libero alto e poppa aperta sull’acqua. In coperta si apprezzano il design e le finiture, ma ancor più la comodità. Una barca di questo tipo è la perfetta estensione di una casa al mare, è stata studiata prevedendo personalizzazioni e trasformazioni. Per esempio, si può aggiungere un t-top con una struttura di tubolari di acciaio appoggiata sulle murate. Per ombreggiare la coperta, sono previsti pali di carbonio e un tendalino parasole, largo quanto la barca e lungo 3 metri e mezzo.

VIZYO 25

A prua, un grande prendisole, una superficie resa più sicura dalla falchetta e dalla battagliola, bassa ma efficace, e poi di bello stile può trasportare fino a 12 persone nella categoria CEC oppure fino a 10 in categoria B ma, effettivamente, è una barca ideale per sei persone, perfetta per quattro e si può pernottare in due. C’è molto spazio tra la console e il sedile di pilotaggio, gli appoggiareni sono sdoppiati e lo schienale è alto. Tutte cose che apprezzo. Trovo geniale il disegno del mobile cucina che offre la possibilità di inserire un allestimento completo in poco spazio. Nel pozzetto, due divani faccia a faccia e in mezzo il tavolo apribile. Nei fianchi, si possono avere sedute a scomparsa ribaltabili, in modo da formare qui un grande prendisole, largo quanto il baglio e lungo 190 centimetri.

I gavoni in barca li vorrai sempre così: facili da aprire e di facile accesso. Guardate come si accede comodamente agli impianti, sollevando il pagliolato del pozzetto. Ci sono gavoni dappertutto. Le due plancette bagno sono unite da un passaggio. Sotto coperta, la dinette è convertibile in cuccetta matrimoniale, il bagno può essere nascosto con degli arredi oppure separato dalla zona letto.

La prova

VIZYO 25

Giornata invernale, mare un po’ mosso. Siamo sulla costa ligure, davanti ad Albissola, e proviamo Vizyo 25 con 300 cavalli Suzuki. Subito in assetto, ad appena 11 nodi di velocità e con il motore a 2650 giri. Questa carena è stata studiata con la fluidodinamica computazionale, come si fa per le grandi e importanti imbarcazioni e le linee di carena sono state elaborate in modo da avere una bassa resistenza idrodinamica. Perché si pensa di equipaggiarla anche con motori elettrici, quindi risparmiando più energia possibile. Non amo le prue rovesce, ma stanno fuori dall’acqua, allora andiamo d’accordo. Ci aiutano comunque a fendere l’onda quando è più alta. L’importante è che, in virata, restino sempre sopra la superficie.

Vizyo 25 può essere equipaggiato con motori da 200 a 400 cavalli. Siamo a una velocità di 25 nodi, il consumo è di 35 litri per ora. Siccome il serbatoio del carburante ha una capacità di 270 litri, la nostra autonomia a questa andatura è quasi di 200 miglia. Sentite come è morbida e come tiene bene la rotta, anche se in questo momento abbiamo le onde ‘Al Giardinetto’. Sono onde ripide che solitamente risultano fastidiose, ma ne passa molto dolcemente. Sotto c’è un po’ di onda lunga che contribuisce a rendere più difficile la navigazione, ma non a questa barca. Quattromilacinquecento giri motore, siamo a 30 nodi, la navigazione continua a essere molto piacevole, la costa corre veloce al nostro traverso, ma non veloce quanto vorrei.

VIZYO 25

Cosa intendo dire? Che sto per mettere giù la manetta! Il motore urla, la carena si stacca dall’acqua, quando a terra continua a essere molto dolce, molto morbida e la velocità è di 38 nodi. Per nulla impegnativa da guidare, anche in queste condizioni e anche a questa velocità. Questa imbarcazione ha tutte le qualità che ci si aspetta da un natante, da quelle costruttive a quelle estetiche, di praticità, di funzionalità, incluse le buone doti di navigazione.

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Suzuki: i fuoribordo in primo piano al Pescare Show 2024 https://www.motorionline.com/suzuki-i-fuoribordo-in-primo-piano-al-pescare-show-2024/ https://www.motorionline.com/suzuki-i-fuoribordo-in-primo-piano-al-pescare-show-2024/#respond Tue, 30 Jan 2024 10:12:05 +0000 https://www.motorionline.com/?p=930583 Suzuki sarà protagonista del Pescare Show 2024, la principale kermesse del settore nel nostro Paese, in programma il prossimo weekend (3 e 4 febbraio) a Vicenza. Il marchio giapponese avrà il proprio stand nel Padiglione 7 e metterà in primo piano una selezione della propria gamma di fuoribordo.

Il DF200AP ed il DF300BMD

In particolare, saranno presenti due fuoribordo di grande potenza, dedicati alle imbarcazioni più grandi. Il primo è un Suzuki DF200AP, un fuoribordo dotato di un’unità termica a quattro cilindri da oltre 2,8 litri, un “Big Block” con un elevato rapporto di compressione di 10,2:1 per accelerazioni rapide e coppia brillante già a regimi più bassi. Un modello compatto e dal peso contenuto di soli 236 kg, con la distribuzione a quattro valvole per cilindro DOHC con alberi in testa e sistema di fasatura variabile VVT.

Il secondo modello presente è il DF300BMD, il primo fuoribordo da 300HP dotato di un sistema propulsivo a doppia elica controrotante, #spingiforte (Suzuki Dual Prop), fiche tecnica ereditata dal fratello maggiore Suzuki DF350AMD, il top di gamma del costruttore giapponese. Anche questo modello si basa quindi sul blocco motore sei cilindri da 4,4 litri del DF350AMD, che ne fa l’unità termica di maggior cubatura fra i V6 da 300 HP oggi presenti sul mercato.

Anche senza patente

Tra i modelli esposti, ci saranno anche il DF2.5 e il DF6A, fuoribordo che possono essere guidati anche senza patente nautica, estremamente compatti e leggeri, tanto da poter essere portatili e capaci di fornire un rapporto peso/potenza particolarmente favorevole. Potendo così sviluppare delle prestazioni interessanti.

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Nerea NY40 Fuoribordo: ecco la nuova ammiraglia ‘che respira’ https://www.motorionline.com/nerea-ny40-fuoribordo-ecco-la-nuova-ammiraglia-che-respira/ https://www.motorionline.com/nerea-ny40-fuoribordo-ecco-la-nuova-ammiraglia-che-respira/#respond Fri, 26 Jan 2024 11:06:13 +0000 https://www.motorionline.com/?p=930271 Nerea Yacht ha presentato la propria nuova ammiraglia: il NY40 Fuoribordo. È la prima barca “che respira”, secondo quanto annunciato dal costruttore italiano, grazie all’utilizzo di Ecopur. Si tratta di una nuova tecnologia, legata alla resina naturale, che permette la purificazione dell’aria. Su questo modello, è stata utilizzata per i rivestimenti interni, rinfrescando e migliorando la qualità degli ambienti.

Le caratteristiche

La nuova Nerea NY40 Fuoribordo è stata presentata all’evento Boot Dusseldorf e presenta un’anima sportiva e dinamica, con la sua carena a V, progettato da Zuccheri Yacht Design. L’imbarcazione è in grigio scuro opaco, abbinato alle strisce di wrapping color bronzo, con elementi customizzati, come la plancia di comando rivestita in pelle, e le Power Wings collocate dietro al timone. Sul ponte, personalizzato da un particolare teak disposto a lisca di pesce, si nota immediatamente la presenza del grande prendisole di poppa, ricavato da plastica riciclata.

Nerea NY40 FB

Passando agli interni, sottocoperta la cabina di prua presenta una spaziosa dinette, un tavolino al centro con movimentazione che può essere abbassato, diventando così la base per riporre i cuscini aggiuntivi e trasformare l’area in una zona notte e due mobili contenitore, di cui uno attrezzato con TV 50 pollici. La cabina di poppa, invece, presenta due letti singoli, con moquette per pavimento e bagno. Tutti gli interni, a partire dai gradini di accesso alle cabine, le pareti, i contenimenti delle tende, il tavolino e il bagno, sono rivestiti in Ecomalta. Mantenendo così l’anima green.

I motori

L’ammiraglia potrà ospitare da 10 a 12 persone ed è spinta da tre motori Mercury V10 400hp AMS DS XL, che consentono di raggiungere una velocità massima di 48 nodi.

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