Stop auto termiche 2035: l’Italia trova sei alleati per la revisione delle norme UE
Urso: "Bollettino di guerra, serve intervenire subito"
L’Italia chiede da tempo di anticipare all’anno prossimo la revisione delle norme europee sulle emissioni di CO2 delle auto, in cui è previsto lo stop della vendita di vetture benzina e diesel nel 2035. Sinora è arrivato un secco no dall’UE, ma ora ci sono sei ‘alleati’: Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia.
Un documento comune
I sette paesi presenteranno un documento comune, presso il Consiglio Competitività dell’Unione Europea, per chiedere appunto l’anticipo al 2025 della revisione delle norme. L’anno prossimo, infatti, entrerà in vigore il nuovo limite di 94 g/km di CO2, con pesanti multe (un euro per ogni grammo in eccesso per ogni veicolo immatricolato) per le case che non le rispetteranno. Il rischio è di pagare sanzioni salatissime, anche in rapporto ad un mercato delle BEV che non decolla.
In questo documento, oltre a questa revisione anticipata, ci sono anche la richiesta di una strategia pluriennale per l’industria dell’automotive, con una serie di investimenti da parte dell’Unione Europea, e l’apertura di nuove strade per raggiungere la neutralità tecnologica, con altre alimentazioni oltre all’idrogeno ed all’elettrico. Pur non citandolo direttamente, la richiesta riguarda l’utilizzo anche dei biocarburanti, un tema da sempre molto caro al nostro Governo. Sinora però non accettato dall’Europa.
”Bisogna intervenire subito”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sarà presente al Consiglio UE ed invita l’Europa a cambiare strategia in tempi molto rapidi: “Abbiamo davanti un bollettino di guerra, con chiusure e la rinuncia a progetti. Dobbiamo intervenire subito cambiando la politica industriale europea affinché sia sostenibile per le imprese e il lavoro europeo di fronte alla concorrenza. È assolutamente necessario rivedere modalità e tempistiche. Ci aspettiamo gli altri paesi europei convergano”.
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